Signore e Signori a Este

16 Gennaio 2014

Natalino Balasso si scinde, uno e trino, nella commedia che Pietro Germi ha trasformato nella Palma d’oro e nel David di Donatello negli anni Sessanta, per impossessarsi delle contraddizioni di quel “piccolo mondo antico” che era la provincia nord italiana con i tavolini da caffè votati al pettegolezzo, la passeggiata domenicale a braccetto della moglie e l’occhiolino all’amante, il finto perbenismo che portava ad approfittarsi in ‘natura’ delle figure più ingenue. In quella che era una vaga protesta contro il rifiuto al divorzio, con il prete (lo stesso regista Piergiorgio Piccoli) atto a riconciliare matrimoni irrecuperabili, Balasso veste per la maggior parte del tempo i panni del ragionier Osvaldo Bisigato, protagonista dell’adulterio più candido della storia del teatro, con quell’amore a prima vista che lo coinvolge nelle malie della cassiera, poi fatta allontanare dalla mentalità gretta dei compaesani.
La cornice, una Treviso astratta, suddivisa in caseggiati uniti da una comune piazza in cui si radunavano gli alpini con i loro canti forti d’alcool, diventa teatro di un crescendo di bassezze, infamie e crudeltà: è un’opera corale in cui il Pettegolezzo e la Diceria vanno a braccetto senza risparmiare nessuno, mietendo di continuo vittime. Non c’è altro scopo che l’ascesa sociale, poco importa un matrimonio fedifrago, l’importante è il detto ‘fa e tasi’, non c’è nulla di peggio che minacciare ai posteri la separazione dalla moglie. Natalino nei panni del rompiballe Scarabello nella vicenda che vede il dottor Castellani abbassare la guardia nei confronti dell’amico casanova, finto impotente, dell’innamorato ragionier Bisigato e infine del ‘boaro’ Bepi Cristofoletto che accetta un pagamento come indennizzo alla figlia violata, non smentisce la sua verve comica, sa farsi gigante in un contorno di personaggi variegati, con continue entrate e uscite. Lo spettacolo ha inaugurato la rassegna teatrale al Farinelli di Este, presente il sindaco Giancarlo Piva che si è detto “orgoglioso” degli sforzi dell’amministrazione che è riuscita ad offrire al suo pubblico un “percorso di qualità”. Strapiena la platea, non sono mancati applausi: un po’ di nostalgia ha animato la visione, quel mondo lontano nel tempo è stato fotografato con affetto, in una vera e propria mise en scene che ha saputo far rivivere con calore lo spirito del tempo.

Camilla Bottin