
Qualcuno dice l’Amore
13 Agosto 2014Mercoledì 30 luglio alle ore 21.30 è stato presentato per la prima volta presso il patronato Guido Negri di Ospedaletto Euganeo “Qualcuno dice l’Amore”, un film breve del regista Luca Settimo che racconta per immagini semplici e toccanti l’innamoramento travolgente tra un uomo e un donna dopo un incontro casuale. «Il film, dalla durata di dodici minuti – spiega Luca Settimo, autore dei testi oltre che regista – contempla un vero e proprio punto di svolta dopo la scena iniziale dei due protagonisti interpretati da Damiano Fusaro e Roberta Fusto che passeggiano in riva al mare senza che siano ben chiare le loro intenzioni. Dopo il breve intermezzo della protagonista presso uno studio medico in cui scopre di avere una malattia terminale, la stessa visione dei due che camminano sulla spiaggia acquista un nuovo valore: i testi che vengono esplicitati dalle voci fuori campo sono dei flussi di coscienza che rimandano al tema dell’Amore ma non necessariamente appartengono ai due protagonisti – uno spettatore, vedendo il corto, potrebbe anche pensarlo – sono invece dei pensieri universali». I testi quindi costituiscono delle riflessioni a cui è stata data una sovrastruttura, lo sfondo dei due innamorati: «attorno a essi – continua Luca – ho voluto costruire una scaletta che avesse una certa logica e l’ho trovata nella storia di due ragazzi che si conoscono per caso, lui che le corre dietro e poi lei ci sta in modo discreto, fino al non abbandono finale, dopo la terribile rivelazione». La stessa scena, quella di Damiano e Roberta che camminano in riva al mare, viene proposta all’inizio solo con la musica e alla fine con le voci fuori campo: è un sistema di valori che prende corpo e sostanza, secondo Luca «l’essere umano viene dall’Amore e non si rende nemmeno conto di esserci immerso quotidianamente». Il film però non è la storia di Damiano e Roberta, ma una riflessione sull’Amore: «anche quando i due protagonisti non si conoscono ancora – racconta Luca – noi siamo in grado di percepire i loro pensieri, non c’è bisogno di dialogo, si scoprono anime gemelle con solo uno sguardo». Infatti Damiano, il protagonista maschile del film, trova la sua controparte femminile subito, come se sapesse dove trovarla: i due sono dei semplici inserti nel mondo della natura, sono un tutt’uno con il mondo circostante. «Mi sono confrontato con Cristiano Zatta, artefice della sonorizzazione, su questo punto – continua Luca – per me era importante che i rumori della natura fossero sempre in primo piano, anche al cambio dell’inquadratura». Luca Settimo esprime poi grande soddisfazione per la collaborazione con Cristiano Zatta: «E’ una persona fantastica, fin dall’inizio ha manifestato un grande entusiasmo per questo progetto: pensate che appena ha visto il mio film è come se l’avesse fatto suo, ha saputo dargli una colonna sonora azzeccata. Molto efficace anche l’inserto musicale del violoncello, suonato da Irene Zatta, una professionista competente». Tra le prime riprese e il montaggio sono trascorsi sette mesi, a gennaio sono stati fatti i primi sopralluoghi a Sottomarina: «a me piaceva l’idea di girare in inverno – spiega Luca – perché i colori freddi del mare suscitano un’impressione di desolazione e abbandono. Inoltre avevo bisogno di un posto dove passasse poca gente e l’ho trovato nella diga piccola a sud delle spiagge la quale offre inoltre ottimi spunti per la fotografia, con i suoi scogli colorati che fanno da contrasto con il colore del mare». Ci sono volute cinque sessioni di riprese in totale, due a Sottomarina di mezza giornata, due nel bar del centro commerciale Bennet e una nel parcheggio del centro commerciale Extense. «La seconda volta che siamo tornati a Sottomarina – racconta Luca – siamo stati sfortunati perché abbiamo trovato una giornata diversa dalla prima, con un sole che spaccava le pietre. Sono riuscito comunque a fare le riprese della scena finale del corto, quando loro due si abbracciano sulla terrazza della diga grande: è un’altra giornata, quindi il cambio di sfondo ci stava a pennello». A giugno si è cominciato poi con il lavoro di montaggio e sonorizzazione, arrivando in extremis a concludere i lavori un paio di giorni prima della presentazione del film al pubblico. La registrazione delle voci fuori campo e dell’inserimento delle musiche è avvenuta al San Giacomo – Spazio D’Arte/SkillMedia, studio di Albignasego: per la voce maschile Luca ha subito pensato all’attore professionista Matteo Tosi che conosceva da tempo, mentre la voce femminile, Federica Tabori, gli è stata consigliata dallo studio. «Federica ha un ottimo curriculum – spiega Luca – ha recitato in teatro, ha prestato la sua voce a spot pubblicitari e anche ai giochi della Playstation. Mi sono trovato benissimo a lavorare con lei e Matteo, sono professionisti umili e competenti, il mio progetto è piaciuto molto anche a loro e ci hanno messo grande entusiasmo». «Ho girato questo cortometraggio – conclude Luca, ringraziando anche ReviCar, Centro Revisioni Veicoli di Este che ha coperto le spese di stampa del DVD e di promozione del progetto – con un pizzico di lucida amarezza nell’ammettere la consapevole caducità dell’uomo: il mio scopo è quello di poter suggerire una meditazione su quel senso di eternità nascosta in ogni cosa e persona, che ci assale quando ci rendiamo conto che la vita è assente o lontana, e solo allora ci appare come la più grande meraviglia». Ora Settimo, forte di questa nuova esperienza, intende partecipare con il suo film breve a una serie di concorsi internazionali: in bocca al lupo Luca!
Camilla Bottin