La cura della vita
21 Novembre 2015Venerdì 20 novembre alle ore 12 in Piazza Garibaldi, in occasione della Giornata Internazionale dei survivors of suicide, ovvero quelle persone che hanno perso un caro per suicidio, è stato presentato alla stampa il frutto del laboratorio creativo dell’Associazione De Leo Fund dal titolo “La cura della vita” in cui, attraverso un’opera di tree knitting, alcuni alberelli di Piazza Garibaldi sono stati rivestiti da colorate sopravvesti ricamate a maglia. Quest’azione simbolica, che è da considerarsi a tutti gli effetti una forma di social art, è stata realizzata grazie all’attivazione da parte dell’Associazione De Leo di un laboratorio aperto alle persone che hanno perduto un caro per una causa traumatica, inaspettata e violenta, come il suicidio. Questo ritrovo artistico, capace di coltivare la bellezza insieme, si pone come obiettivo quello di creare legami e supporti tra persone in maniera da instillare nuovamente il desiderio per la cura della vita, rappresentato simbolicamente dall’albero che trae linfa vitale dal terreno con le sue radici. Associato all’evento artistico, la De Leo Fund onlus in collaborazione con l’Assessorato al Sociale del Comune di Padova ha organizzato un incontro dal titolo “La cura della vita” previsto per sabato 21 novembre in sala Rossini allo Stabilmento Pedrocchi dalle ore 10 alle ore 13.30 in cui il prof. Diego De Leo dialoga con lo psichiatra Vittorino Andreoli. Ad aprire il dibattito, aperto alle domande della cittadinanza, ci sarà l’Assessore al Sociale Vera Sodero che era presente anche all’inaugurazione di venerdì 20. «Ringrazio moltissimo l’Associazione De Leo per l’opera gratuita che sta facendo – spiega l’Assessore – perchè non solo allevia il dolore dei sopravvissuti ma li sostiene e li aiuta a trovare la voglia di vivere ancora». All’inaugurazione erano presenti molte mamme che hanno partecipato al laboratorio e qualche papà faceva le foto. La signora De Leo, da sempre a fianco del marito per portare avanti l’Associazione, ha ringraziato tutti coloro che hanno reso possibile questi momenti di incontro, compreso il nastrificio Victor di Piove di Sacco che ha donato i filati per il tree knitting. «Abbiamo scelto gli alberi come oggetto del nostro laboratorio – afferma il professor De Leo – perchè, come noi umani, attraversano le stagioni alternando ai momenti di dolore, sconforto tipici dell’inverno della vita momenti di rinascita in cui è possibile trovare ancora la voglia di vivere. Chi ha vissuto un evento traumatico come la perdita di un figlio per suicidio si trova ad affrontare un dolore non negoziabile. È per questo che l’Associazione De Leo, nata in seguito a un trauma quale l’incidente in cui hanno trovato la morte i miei figli Vittorio e Nicola, sarà sempre presente offrendo supporto psicologico gratuito e momenti di incontro in cui coltivare relazioni tra persone che possono capire la gravità di un lutto».
Camilla Bottin