“Libertà in tavola”

12 Febbraio 2021 By Andrea

Legalità, libertà, rispetto dei diritti e lotta alle mafie: questi i temi importanti che hanno ispirato i piatti presentati al contest “Libertà in tavola”. Una vera e propria gara culinaria che ha visto la partecipazione dei ragazzi di classe terza dell’Istituto Superiore per il Made in Italy, l’Alberghiero paritario di Noventa Padovana.

Il contest, organizzato in collaborazione con Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie, che quotidianamente si batte per una società libera dalla corruzione e da ogni forma d’illegalità, ha messo alla prova i giovani chef che hanno proposto piatti elaborati partendo dalle loro riflessioni sulla libertà e sulla lotta alle mafie associandovi anche un brano letterario sul tema. Così tra una poesia di Lord Byron e una ricerca su Paolo Borsellino, utilizzando prodotti freschi, vini e pasta del consorzio Libera Terra, la giuria, composta da scrittori e membri dell’Associazione Libera, ha potuto assaggiare piatti gustosi e raffinati: Un taglio alla mafia, Da sud a nord, Una gioia nei boschi inesplorati e il piatto che si è aggiudicato il primo posto Spaghetti in viaggio.

Il contest “Libertà in tavola” costituisce il momento di chiusura di un progetto iniziato qualche mese fa e che ha portato più volte i ragazzi a discutere e confrontarsi su mafie, stereotipi, paure e partecipazione, talvolta ascoltando le testimonianze di chi opera in beni confiscati alla ‘ndrangheta. Si è parlato di responsabilità, reputazione e partecipazione civile anche durante i collegamenti con i detenuti del carcere di Padova.

In un momento come quello che stiamo vivendo, – dichiara il Prof. Emanuele Apostolidis, coordinatore dell’Istituto Superiore per il Made in Italy – la libertà diventa un valore molto sentito soprattutto dai ragazzi in quanto non possono viverla con la consueta spensieratezza tipica della loro età a causa della pandemia. Parlare, discutere e riflettere di libertà vuol dire recuperare il vero significato della parola. Creare una competizione sulla libertà gli ha consentito di sentirsi vivi, di sentirsi liberi, come diceva Gaber, attraverso la partecipazione alla vita scolastica!