“Senza skei”
5 Settembre 2022Alle 21.15 a Palazzo Zuckermann
Il duo comico riflette e fa riflettere, a suon di risate, su come sono cambiati i veneti
Prevendite sui circuiti TicketOne e Vivaticket
Rimangono validi i biglietti acquistati per la precedente data, poi rinviata, del 12 luglio
CARLO & GIORGIO IN “SENZA SKEI”: GIOVEDÌ 8 SETTEMBRE A PADOVA IL RECUPERO
DELLO SPETTACOLO-TUTORIAL PER SOPRAVVIVERE ALLE DIFFICOLTÀ DEL PRESENTE
Dopo il rinvio dello scorso 12 luglio, giovedì 8 settembre (ore 21.15) a Palazzo Zuckermann a Padova, Carlo & Giorgio recuperano la data del nuovo spettacolo “Senza skei” programmato all’interno del cartellone di Castello Festival, la rassegna proposta dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Padova.
Nato dalla fortunata striscia televisiva andata in onda da novembre 2021 a maggio 2022, “Senza skei” è un prezioso tutorial, ironico e divertente, su come sopravvivere in un mondo che è cambiato alla velocità della luce e in cui è difficile riconoscersi.
Prezzi biglietti:
Poltronissima Numerata € 20,00 + € 3,00 d.p.
Poltrona non Numerata € 15,00 + € 2,00 d.p.
Prevendite sui canali online e nei punti vendita TicketOne e Vivaticket
I biglietti già acquistati per il 12 luglio rimangono validi per la nuova data.
SENZA SKEI
con Carlo & Giorgio
di Carlo D’Alpaos, Giorgio Pustetto e Cristina Pustetto
scenografia e regia luci Paolo Lunetta
produzione La Banda degli Onesti
Uno spettacolo nato in TV
“Senza Skei” nasce dalla fortunata striscia televisiva andata in onda da novembre 2021 a maggio 2022 sulle frequenze di Antenna3 Nordest. Lo spettacolo affronta, tra riflessioni e risate, vari aspetti di questa epoca inquieta che ha messo a dura prova molti di noi, anche dal punto di vista economico. Una sorta di tutorial per resistere in un mondo completamente stravolto. Ecco allora commercianti e professionisti, avvocati, piccoli imprenditori, che si ritrovano ad essere i nuovi poveri di oggi, in coda alle mense Caritas. Bar, negozi e piccole attività che chiudono, le nostre piazze senza più i negozi tradizionali e i residenti. La nostra quotidianità costretta ad adattarsi al digitale, perfino nelle parrocchie, ormai costrette ad inseguire le nuove tendenze e ricercare più follower che fedeli. E ancora, i costi della macchina che sono diventati troppo alti e siamo costretti al trauma di risalire in autobus, o come il rapporto con la nostra banca si inverte al punto tale da sentirci noi rapinati.
E poi come questa pressione si ripercuote nei rapporti sociali: siamo esasperati dall’odio verso i nostri condomini, la coda alle poste e al supermercato è intollerante e aggressiva come una sfida da Formula 1…
Sono i paradossi esistenziali rivisti con l’ironia e l’autoironia che da più di 25 anni contraddistinguono l’impronta artistica di Carlo & Giorgio. Come d’abitudine, quando i due attori veneziani sono sul palcoscenico si ride e si riflette al tempo stesso.
“Senza Skei” affronta questi aspetti con un allestimento scenico essenziale: una ambientazione astratta perché le situazioni si susseguono e si trasformano una nell’altra. Ma ciò che volutamente domina è il colore: dagli abiti ai pochi oggetti di scena, ai giochi di luce, tutto punta a trasmettere una sferzata di vivacità, un antidoto, come sempre può essere il sorriso, alla pesantezza che ci ha accompagnato in questi ultimi anni.
La grande capacità di Carlo & Giorgio, del resto, è quella di cogliere le esasperazioni delle nostre ansie, dei nostri comportamenti, smontandoli sotto la lente della comicità.
Ma come riescono a centrare anche questa volta l’obiettivo? “Facile: conosciamo il problema! Anche noi Senza Skei dobbiamo, come tutti, reinventarci ogni giorno e riderci su – dicono i due attori”.
Ed è proprio assecondando il barometro degli umori del loro pubblico che Carlo & Giorgio negli ultimi anni hanno modificato il loro repertorio, scrivendo e interpretando spettacoli imperniati sulle contraddizioni dei tempi moderni, sulla fatica di stare al passo con le innovazioni tecnologiche, sulla spersonalizzazione nei posti di lavoro, sui rapporti interpersonali che hanno perso spontaneità e genuinità, anche in una città come Venezia dove un tempo ci si conosceva tutti. Altro che “sempliciotti”, popolo dalle radici contadine solo “ora et labora”.
“È su queste tematiche che la risata liberatoria, l’applauso sincero scattano spontaneamente, come infallibili sensori – raccontano i due attori –”.
“Ai Veneti stanno sempre più stretti gli stereotipi con cui sono stati e vengono ancora identificati. Tradizionalisti, conservatori, diffidenti verso i ‘foresti’, lavoratori indefessi, anche un po’ servili, tutti casa e impresa. E poi festaioli, sempre pronti alla convivialità a suon di ‘ombre’ di rosso, prosecco e spritz, visto che lo hanno inventato loro. I Veneti non sono solo questo – constatano Carlo & Giorgio -. Nuove inquietudini si stanno affacciando nell’animo del popolo veneto e il compito di noi comici è quello di saperle cogliere, elaborare e proporre sul palcoscenico per sdrammatizzarle. Perché l’autoironia rimane comunque, questa sì, una caratteristica del nostro Dna”.
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