


‘Wozzeck’ opera in tre atti e cinque quadri di Alban Berg: il capolavoro del teatro musicale del Novecento
Pubblicato il 13 Marzo 2023L’ opera di denuncia sociale, tutta brividi, abissi dell’inconscio e perdita dell’identità fino all’omicidio rituale, la cui partitura fu dedicata dal musicista allievo di Schoenberg ad Alma Mahler, andò in scena al Teatro di Stato di Berlino nel 1925.
Il musicista aveva assistito alla rappresentazione teatrale intitolata “Woyzeck”di Georg Buchner in cui i personaggi svuotati come maschere o pupazzi recitano dei monologhi in un clima di sconsolato grigiore e di incalzante tensione. A causa di un errore di scrittura il titolo divenne e rimase poi Wozzeck.
Alban Berg contribuì con quest’opera al difficile rinnovamento del teatro d’opera tedesco apportando un linguaggio musicale ricchissimo e duttile. I temi melodici anche se brevi ricordano la tradizione classica con effetti di armonia del tutto particolare nel modo di trattare l’ormai affermata atonalità. La sua musica, infatti, non risulta mai “intellettualistica” bensì evita di cadere negli allettamenti di un’assoluta libertà e anarchia compositiva. A tratti diviene addirittura esuberantemente voluttuosa, in un’arrendevole tecnica di slittamento cromatico con appaganti effetti tonali.
Ogni singola scena dell’opera è sviluppata in una precisa e ben delineata dimensione come quasi un “pezzo chiuso” in cui l’onda sinfonica fa da tessuto connettivo al canto che si alterna con un efficacissimo “Sprechtstimme”. L’orchestrazione si avvale di contrasti coloristici accentuati da formazioni bandistiche o da cabaret e da strumenti isolati che denotano una incredibile sensibilità timbrica e psicologica nell’aderenza al dramma che si sta svolgendo sulla scena.
ISTITUTO DI CULTURA ITALO-TEDESCO, Via dei Borromeo, 16, Padova. Info: 049 663424

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