VII Festival Pianistico Internazionale Bartolomeo Cristofori
26 Settembre 2024La presente edizione intitolata “Musica (ex) Machina. Dal pianoforte all’intelligenza artificiale” indaga il rapporto, di lunga data, fra musica e tecnologia, con una serie di appuntamenti di varia natura che onorano tanto la tradizione degli 88 tasti “con il forte e con il piano” quanto le più recenti declinazioni sonore e di utilizzo dello strumento.
Si cominciagiovedì 26 settembre, alle ore 20.45 alla Scuola della Carità di via San Francesco (per evitare il rischio pioggia), con Francesco Libetta, pianista leggendario per il suo trascendentale virtuosismo e le interpretazioni ricercate, che per il Festival Cristofori ha confezionato il programma “Vienna e all’ebbrezza positivista – Splendore e decadenza nella città del valzer”, descrivendo un’epoca di esaltazione per il progresso tecnologico fino al tracollo durante la Prima Guerra Mondiale (musiche di Schubert, Chopin, Schönberg e Ravel, fra gli altri).
Venerdì 27, dopo il Bartolo Talk “Musiche artificiali – L’IA alla prova dell’arte” delle 15.00 in Sala Rossini al Pedrocchi (Jacopo Petrucci, pianoforte, Sergio Canazza, relatore), ritroviamo il fenomeno Lukas Geniušas, artista in residenza di questa edizione, che si esibirà insieme alla moglie Anna Geniushene, pianista di altrettanta fama recentemente vincitrice dell’argento al Concorso Van Cliburn, conquistato nonostante la pianista fosse al settimo mese di gravidanza. Geniušas e Geniushene si esibiranno a due pianoforti all’Auditorium San Gaetano, ore 20.45, nel programma “The Roaring States”, tutto dedicato agli Stati Uniti, dall’infernale vita nelle fabbriche tessili evocata da Rzewski nella sua American Ballad “Winnsboro Cotton Mill Blues” agli ampi orizzonti evocati da Adams nel suo “Hallelujah Junction”, passando per il melting pot raccontato da Copland, Gershwin e nel capolavoro di Leonard Bernstein “West Side Story”, in cui immigrazione e povertà si fondono sullo sfondo di Manhattan. A completare il programma una prima esecuzione assoluta del grande compositore russo Leonid Desyatnikov.
Sabato 28, alla Scuola della Carità, 20.45, debutta a Padova il pianista ceco Jan Bartos, in Italia apparso solo una volta ma tra i nomi più interessanti di oggi. Per il Festival Bartos ha costruito “La felicità svanita – Industria, natura e arcadia nella Mitteleuropa”, un percorso nel cuore della Mitteleuropa ottocentesca, da Beethoven e Liszt a Smetana e Janåcek, in cui ai tumulti delle città sempre più popolose a causa dell’industrializzazione fa da contraltare un tentativo di rifugiarsi in una natura idilliaca e bucolica.
Il 29 settembre, un evento speciale congiunge musica, ambiente e tecnologia nelle odierne città: alle 16.00 presso il Musme – Museo di Storia della Medicina avrà luogo la tavola rotonda “smArt city – Arte e natura nella città del futuro” dedicata al concetto di “smart city” e alle sue intersezioni con arte, natura e tecnologia, seguita da un concerto alle 18.30 in cui il Quartetto Werther, giovane ensemble di punta in Italia, eseguirà anche “Urban Gardens” di Nicola Campogrande, compositore e direttore artistico tra i relatori della tavola rotonda.
Chiude il Festival il 30 settembre, 20.45, il quinto concerto dell’integrale dell’opera pianistica di Fryderyk Chopin che Leonora Armellini sta conducendo in Sala dei Giganti, al Liviano.
Si ricordano poi gli eventi collaterali di gran pregio e ulteriore varietà che andranno in scena nei Bartolo Tour, visite guidate con musica e giovani pianisti di particolare talento, realizzati in collaborazione con le guide dell’Associazione Tartini 2020, di venerdì (Centro Universitario di via Zabarella, Giulia Zampieri, pianoforte) e sabato (Palazzo Palla Strozzi, Prato della Valle, Anna Rigoni, pianoforte), alle 17.30, e nelle Bartolo Lounge a Barco Teatro, appuntamenti in seconda serata dedicati al jazz e all’improvvisazione, con la possibilità di bere e mangiare, venerdì 27 (Danilo Tarso) e sabato 28 (Giuseppe Dato), ore 22.30.
Maggiori informazioni: www.cristoforipianofestival.it/programma