Picablo, per la rassegna Pomeriggi d’inverno 2011/12
20 Gennaio 2012Regia, scene, immagini Michele Sambin
Produzione Tam Teatromusica con il contributo del Comune di Padova, Assessorato alla Cultura
A quattro anni dipingevo come Raffaello mi ci è voluta una vita intera per imparare a disegnare come un bambino. (Pablo Picasso) Pablo Diego Josè Francisco Juan Maria Cipriano Clito Patricio sono solo alcuni dei tanti nomi di Picasso, primo indizio di una personalità sfaccettata e multiforme, la cui arte è piena di motivi ricorrenti e invenzioni straordinarie. Nella sterminata produzione di Picasso, abbiamo individuato alcuni temi e ricercato il ritmo proprio delle immagini pittoriche. E come il lavoro artistico di Picasso è per semplicità racchiuso in periodi, così abbiamo racchiuso il nostro lavoro teatrale in episodi. Tutto ha inizio nello studio del pittore. E’ lì che i quadri prendono vita, vengono interpretati, abitati e trasformati. Lo studio, luogo di scoperte e rivelazioni inattese si apre poi all’esterno, attraversato in compagnia di saltimbachi e tori, ballerine, colombe, arlecchini e toreri…
All’inizio è un Picasso vecchio quello che dal suo studio ci guarda. Lentamente andrà indietro nel tempo fino a tornare bambino.
Nello studio, sui cavalletti, sono posati i pannelli/quadro e c’è un gran da fare a spostarli più avanti o più indietro a destra o a sinistra per cogliere frammenti delle immagini proiettate, con movimenti lenti o con ritmica concitazione.
Sono i quadri, la pittura, a ispirare e guidare le azioni dei performer che inizialmente nelle vesti di due personaggi guida, i Custodi del circo museo ambulante Picablo, ci invitano ad entrare nella magia della pittura.