Mimanda Gaber

22 Settembre 2014

E’ un’impresa difficile ricordare Gaber a teatro. Allora si è pensato di recitarlo, mimarlo, cantarlo e danzarlo, a dimostrazione che la sua arte va oltre sia il “teatro” che la “canzone”. Il risultato è una sorta di ritratto della nevrosi che imbriglia l’anima, su cui è possibile sorridere e riflettere, evitando in questo modo di cedere alla disperazione. Le storie di Gaber raccontate da Charlie Agostini (mimo), Alessandro Modenese (musica/canto), Silvia Aufiero (danza) e Alessandro Benfatto (recitazione) sono le storie di tanti e sono insieme un incredibile viaggio pieno di sorprese.
La scena ricrea un’atmosfera pulita, semplice, perfetta cornice all’essenzialità caratteristica dell’arte di Gaber e consente di rimanere legati all’urgenza di dire le cose qui e ora, e soprattutto cantate recitate mimate danzate come se fossero rivolte a un interlocutore fisicamente presente, il che non vuol dire altro che immaginare le canzoni come un atto preciso e autentico di comunicazione tra chi canta e chi ascolta.
Da esseri umani a esseri umani.
Charlie Agostini mimo di trentennale esperienza,ha interpretato centinaia di spettacoli in giro per tutta l’italia ed insegna l’arte della gestualità nelle scuole e non solo..
Alessandro Modenese chitarrista,cantante musicista poliedrico,compositore di musiche per il teatro e la danza,animatore a 360°.
Silvia Aufiero, danzatrice di pluriennale esperienza, ha lavorato in Italia con diversi coreografi.
Alessandro Benfatto fin da giovanissimo esprime grande passione per la recitazione: inizia interpretando ruoli leggeri e caratterizzati in opere in lingua. Esplora in seguito interpretazioni più complesse, con forti connotazioni psicologiche.