Miguel Mañara
23 Maggio 2012Regia Martino Frizziero, scenografie Paolo Vedovato, costumi degli alunni dell’Iis Ruzza Pendola di Padova.
Quest’anno, dopo l’esperienza del Don Chisciotte, la compagnia del Teatro Instabile del Liceo Bruni si mette alla prova con un testo che è più di una rappresentazione: è mistero e poesia, morte e vita, amore ed estasi. Si tratta del Miguel Mañara, l’opera scritta nel 1912 da Oscar Vladilsas Milosz. È il don Giovanni storico, vissuto in Spagna nel 1600, convertitosi al cristianesimo dopo una vita dissoluta e morto santamente da frate cappuccino (è stato proclamato beato nel 1985 da Giovanni Paolo II). La sfida di mettere in scena questo testo è molto impegnativa per lo stile studiatissimo dell’autore e per l’incredibile contenuto: la drammatica traiettoria del desiderio del cuore umano che dall’amore dei piaceri giunge ad amare Dio. Drammaticità sottolineata dalla colonna sonora, la Messa da requiem di Mozart e dalle immagini del pittore spagnolo Bartolomé Esteban Murillo voluti da Mañara nell’Ospedale della caridad di Siviglia da lui fondato. Milosz accompagna Miguel dal suo matrimonio fino alla sua morte, momento in cui le parole sante dei salmi lo rendono disposto ad abbracciare totalmente e finalmente il suo destino. Un’occasione unica per rileggere la vera storia di quel Mañara che ha dato origine alla lunga serie dei don Giovanni di cui è zeppa la letteratura, da Tirso de Molina a Molière a Puškin, e la musica (basti pensare a Mozart).