La Serva di Padova

4 Dicembre 2013

La Serva di Padova, dal libro alla scena. Sta, infatti, per diventare un’opera musicale il fortunato libro del padovano Vincenzo Faggiano, grazie alle musiche del compositore trevigiano Marco Fedalto Zara e alla collaborazione dell’Associazione Musicale “F.Manzato” di Treviso, dove Fedalto Zara è docente. L’idea è nata dalla cantante polacca Dominika Zamara, alla quale l’opera è dedicata, ed è proprio Marco Fedalto Zara a spiegare come si sia “messa in moto” l’articolata macchina che porterà in scena prima al Piccolo teatro Don Bosco di Padova (giovedì 5 dicembre) e poi al Teatro Verdi (venerdì 3 gennaio) il “dramma lirico” di Faggiano: “Abbiamo creato un gruppo di musicisti e artisti disposto a spendere energie e passione attorno a questo soggetto davvero molto originale L’orchestra “I Cameristi” ha subito accettato la sfida, adoperandosi con grande entusiasmo nell’affrontare la partitura, coordinati dal giovane e brillante direttore Jacopo Cacco (anche lui docente di pianoforte e allievo di composizione al “Manzato”, ndr).
I cantanti solisti, Dominika Zamara (Contessa), Claudia Della Giustina (Bettina), Laura Presazzi (Bettina antica) e Michele Manfrè (Principe Marsilio), si alterneranno con un coro di otto giovani voci diretto da Gaetan Tagnè Nasato e con un cast di attori (Gianluca Mancuso, Mario Boaretto e Fabrizio Ventimiglia), tutti coordinati dalla regista Stefania Ottaviani. Saranno loro ad interpretare la vicenda, ambientata ai giorni nostri, che si snoda sul rapporto molto stretto tra due donne: la Contessa (discendente della stirpe dei Carraresi) e Bettina (la sua fidata serva). Donne che attraverso i loro sogni, le visioni e i deliri della contessa – schiava della droga – fanno emergere fatti risalenti al XV secolo, i cui effetti pratici si riversano sulla loro complessa situazione attuale. Perché il libro di Faggiano è un intenso viaggio nella storia di due donne che riflette la storia di una città, Padova, violata e di fatto cancellata nella sua identità dalla conquista veneziana. Un’indagine di grande impatto nelle pieghe (poco) nascoste di una città che ha subito la violenza della storia, così come la subiscono le protagoniste del presente: la contessa e la sua serva. Ma la produzione de “La Serva di Padova” vuole anche e soprattutto essere un prodotto musicale – e teatrale – costruito interamente dagli artisti che la rappresenteranno, che hanno potuto contare solo sulla collaborazione del Comune di Padova, del Centro Sociale di Animazione ULSS 16 e dell’Associazione Musicale “Manzato” di Treviso: artisti animati esclusivamente dalla volontà di “fare musica”, anche in questo particolare momento decisamente avaro di fiducia e prospettive per il mondo della musica e per quello del teatro. Volontarietà che si riflette anche nel “botteghino”, i ricavi del quale saranno devoluti all’associazione Amici del Cuore per l’acquisto di defibrillatori.