La locandiera e gli amorosi

22 Settembre 2014

In questo spettacolo, pur rimanendo sostanziali molte parti del dialogo dell’autore veneziano, si rivelano interessanti talune aggiunte, come per esempio le figure delle tre lavandaie: ragazze allegre, maliziose, pronte al canto e ai passi di danza, che sempre s’intromettono nel dialogo, ammiccando alla loro padrona.
I due servitori poi non agiscono soltanto in piccole “pause di respiro”, ma rappresentano una vibrante “trait d’union” tra una Mirandolina divenuta più astuta conduttrice della storia e i tre avventori: il Marchese di Forlimpopoli, il Conte d’Alba Fiorita e il Cavaliere di Ripafratta. Questi arricchiscono il loro “tipo”, la loro “maschera” divenendo, il primo, una macchietta d’uomo ancora più ridicola e impacciata; il secondo un nobilotto cicisbeo e bizzoso; il terzo, un misogino patetico e stravagante, pieno di debolezze e incertezze.