“Il mercante di Venezia” rivive a limenamente

26 Ottobre 2018

È già caldo il motore di Limenamente Teatro Autunno, la tradizionale rassegna di spettacoli a 360° che il Comune di Limena e l’Assessorato alla Cultura affidano per la direzione artistica a Simone Toffanin e alla sua compagnia CAST: un team consolidato che di anno in anno sa ampliare e diversificare l’offerta culturale e di divertimento, mantenendo una propria impronta esclusiva. La Sala Falcone-Borsellino, sede di tutti gli eventi, è oggi un nuovo teatro di Padova che richiama sia il pubblico cittadino che quello dell’intera provincia.

Lo spettacolo in programma venerdì 26 ottobre alle ore 21 porta in scena il teatro più classico ed evocativo, reinventato secondo la personalità di un gruppo di attori che ha sempre messo sullo stesso piano passione e studio: la Compagnia Teatrale L’Archibugio di Lonigo (Vicenza). Il gruppo nasce nel 2009 dalla volontà di Giuseppe Balduino, Giovanni Florio, Alessandro Lazzari e Marco Mattiazzo di coniugare la passione per la storia con il linguaggio teatrale. A partire da documentazioni originali, la compagnia si impegna nella realizzazione di spettacoli volti alla valorizzazione del territorio, della sua cultura e del suo passato. Saranno quindi il Veneto e la Venezia di William Shakespeare, nel loro particolare incrocio di realtà, fantasia e mistero, ad essere rievocate attraverso il testo de “Il Mercante di Venezia”, celeberrima storia del mercante Antonio e del suo “grottesco” contratto con il ricco usuraio ebreo Shylock. Per raccontare la storia del Bardo, datata tra il 1596 e il 1598, L’Archibugio sceglie uno sfondo comico e leggero di una Venezia viva e vitale, attraversata da un’ironia irresistibile e da una spregiudicatezza tutta mediterranea. Antonio ha tre mesi di tempo per restituire un prestito di tremila ducati contratto con Shylock per finanziare l’amico Bassanio nella conquista della bella Porzia (e della sua dote). In fondo si tratta di un debito ragionevole per il più ricco mercante di Venezia, se solo la penale non prevedesse una libbra esatta della sua carne. La regia è di Giovanni Florio.