I Cavalieri – Aristofane Cabaret

7 Dicembre 2011

’Questo non è Aristofane, questo è Aristofane rovistato e scorretto. Questa è una scorrettezza continua, è una fotografia scattata a sorpresa, senza preavviso, a futticumpagnu. È un Aristofane preso a prestito, quando serve, altrimenti… bastiamo noi’. Così comincia il mio nuovo cabaret contemporaneo. Come la televisione ci propone ogni giorno, l’agone politico è ridotto a un cabaret, un avanspettacolo truce fatto di parole vuote al massimo volume, vaniloqui di chi non sache cosa dice ma poco importa, purché risulti inascoltabile la voce dell’avversario. Complice di questo nulla spettacolare il pubblico inebetito, il popolo, che qui diventa il vero protagonista di una drammaturgia originale. 
Con Aristofane, Mario Perrotta si propone irriverente, mantenendo intatta la veemenza politica dei suoi testi, per realizzare una fotografia d’Italia il più possibile urticante, uno spaccato a sorpresa di un paese complice del potere, un paese che sfoga la sua rabbia per una situazione che, al di là delle rimostranze verbali, continua ad alimentare colpevolmente.