E caddi come corpo morto cade

4 Aprile 2012 By

Le analogie e le similitudini tra molti dei passi della Divina Commedia, soprattutto presenti nel primo libro (Inferno) e i riti di iniziazione delle popolazioni dove lo sciamanesimo è oramai tradizione plurimillenaria, sono state fonti di ispirazione per lo spettacolo. Questa lettura ripropone Dante Alighieri, aldilà degli schemi scolastici, come un lettore e interprete universale della fenomenologia esistenziale e religiosa del suo tempo, dove Giotto e Pietro d’Abano ricercavano, con il loro fantastico rigore, altri percorsi attraverso le porte della percezione. Lo spettacolo viaggia, grazie al “solo” di danza attraverso i versi danteschi, citati da voci fuori campo, da coreografie che in parte si ispirano alle danze rituali sciamaniche, e in particolare dei “medicine men” dell’Africa Australe. Alcuni passi e frammenti coreografici fanno diretto riferimento ai graffitti e ai dipinti delle popolazioni “San” (un tempo chiamati boscimani) del Kalahari sudafricano. Le musiche originali, traggono linfa e suggerimenti dal materiale sonoro che Guido Rigatti ha raccolto durante la sua quasi decennale permanenza nel continente africano e in parte dai materiali sonori raccolyi e selezionati da Paolo Agostini e Vincenzo Cantatore che vengono rielaborate e rese calzanti alla danza.