Sant’Elena d’Este
9 Dicembre 2013VILLA MIARI DE’ CUMANI
Via Roma, 3
Tel. 0429.690021
Possibilità di soggiorno con sistemazione Bed&Breakfast.
Note visita:
Chiuso lunedì. Biglietti: € 6 villa e parco, € 4 solo villa; € 2 ridotto bambini, € 4 ridotto gruppi min. 25 persone
Orario
9.30-12.30 e 14.30-19.30
Periodo di chiusura
dicembre-gennaio
Accesso disabili: no
La storia di Sant’Elena è legata a quella della famiglia de’ Cumani, la cui dimora, eretta sulle rovine di una costruzione fortificata medioevale, è senz’altro l’edificio più importante del paese. La presenza delle mura merlate ghibelline e della torre gli conferiscono l’aspetto di Villa-Castello. Il vasto complesso della Villa Miari de’ Cumani comprende la casa domenicale ossia la Villa vera e propria, i rustici, la serra, l’eremitaggio (deposito del ghiaccio), il Ninfeo, il grande brolo a forma di quadrilatero con peschiera e il parco del 1855, opera dell’architetto Paoletti, discepolo dello Japelli.
I Cumani entrarono in possesso delle terre di Sant’Elena tra il 1250 e il 1300. Tra il ‘700 e l’800, la Villa assunse, per opera del Conte Giacomo Miari de’ Cumano, le caratteristiche tipiche di una sede di villeggiatura ma già nel 1689 – come citato da una visita pastorale di S.Carlo Borromeo – esisteva un Oratorio da cui fu costruita l’attuale Chiesetta. La Villa fu definitivamente trasformata da “rurale” a residenza “nobile e borghese” per volontà di Felice Miari che chiamò l’ingegnere Osvaldo Paoletti a progettare un parco all’inglese nello stile dei giardini romantici, già realizzati da Giuseppe Japelli. Le decorazioni delle facciate e del salone centrale sono opera di Achille Casanova, grande architetto Bolognese. Nelle sale della Villa aperte al pubblico si possono ammirare gli stupendi acquarelli del Paoletti e le tavole con i disegni del Casanova che testimoniano la capacità inventiva attuata nelle varie parti del progetto la cui realizzazione richiese un lavoro di venti anni. Di grande interesse artistico sono le quattro pale, raffiguranti Santi, opera del grande pittore dell’ultimo Cinquecento Veneto Palma il Giovane, collaboratore del Tiziano e del Tintoretto.
Tra le proprietà dei Conti de’ Cumani, “la Barchessa” costituisce un esempio fondamentale di architettura rurale. Costruita nel secolo XVI, dotata di ampio scoperto e annessi rustici, primeggia per l’ampio respiro della sua struttura planimetrica ed architettonica nell’elegante succedersi degli archi del vasto lungo porticato, con mattoni a vista, alti soffitti e capriate. La grande aia è stata lastricata, in epoca più recente, con tavelle in cotto. Di recente acquisizione da parte dell’amministrazione Comunale di Sant’Elena, la Barchessa è destinata ad ospitare edifici pubblici e le infrastrutture per lo svolgimento della massima parte delle manifestazioni dell’attività culturale del paese.