Storie di jazz: Fabrizio Bosso
27 Ottobre 2014Torna il grande jazz in città, per la quattordicesima stagione consecutiva tornano gli appuntamenti musicali targati Comune di Padova e Scuola di Musica “Gershwin” con la rassegna “Storie di jazz… e oltre”, in programma da giovedì 30 ottobre fino ad aprile 2015. Il progetto, che vede la direzione artistica di Maurizio Camardi, nonché il coordinamento organizzativo della Scuola di Musica Gershwin, ha il Patrocinio e il Contributo dell’Assessorato alla Cultura e Turismo del Comune di Padova.
Una stagione che riprende i successi delle precedenti edizioni riproponendo come sede principale dei concerti il Q Restaurant Lounge Bar, locale in centro storico recentemente rinnovato per valorizzare ancora di più le esibizioni live degli artisti che verranno ospitati nella rassegna.
La prima parte della programmazione – da ottobre a dicembre – si svilupperà lungo un percorso di 4 appuntamenti, con una formula che prevede un concerto ogni due settimane circa e con la partecipazione di artisti di primo piano del panorama musicale nazionale e internazionale. Protagonista il jazz, ovviamente, ma particolare attenzione anche ad altri generi musicali come il soul, il blues, il funk che regaleranno al pubblico serate di grande energia.
Dicembre si aprirà di nuovo all’insegna del jazz con un altro big a livello mondiale, il trombettista Fabrizio Bosso, che si esibirà con il suo quartetto giovedì 4 dicembre.
I suoi attacchi sono micidiali, il suo senso dello swing proverbiale, il suo eloquio torrenziale. Ma Fabrizio Bosso dispone anche di altre frecce e lo sta dimostrando negli ultimi anni, dopo i folgoranti esordi: la voglia di sbalordire ha infatti lasciato il posto a un equilibrato mix di virtuosismo e poesia. Il trombettista torinese è quindi oggi un artista maturo, capace di agire in più direzioni, di partecipare a omaggi a illustri colleghi come Miles Davis e Don Cherry, di confrontarsi con la musica di Nino Rota, di dialogare con musicisti dal background diverso dal suo come Antonello Salis e Luciano Biondini. Con il suo quartetto Bosso porta a sintesi compiuta le tante esperienze compiute sino ad oggi: l’amore per il Bop è sempre presente, ma filtrato da un sensibilità e da un gusto personali. Del gruppo fanno parte elementi di sicura affidabilità quali Julian Oliver Mazzariello, uno dei migliori pianisti italiani delle ultime generazioni, il giovanissimo contrabbassista salentino Luca Alemanno e il batterista Nicola Angelucci. Il repertorio è composto quasi per intero da brani originali del trombettista, con qualche incursione negli standards, jazz e non jazz, a seconda dell’ispirazione del momento.