Sogno in una notte jazz di mezza estate

14 Agosto 2014

All’inizio degli anni 90 il grande sax tenore Steve Grossman si era appena trasferito dagli Stati Uniti a Bologna creando così un grande movimento intorno alla sua carismatica figura. Ci si trovava al Chet Baker Jazz Club, luogo di massimo fermento della scena jazz bolognese, dove musicisti come Massimo Urbani, Piero Odorici, Andrea Pozza e il grande Sal Nistico, militavano nelle fila di quella corrente hard bop che attirava nuovi talenti del jazz, primi fra tutti il giovanissimo Carlo Atti. Quel particolare periodo del jazz a Bologna viene raccontato da vicino ne “Gli Sbudellati”, romanzo scritto dal chitarrista Jimmy Villotti, fedele collaboratore di Paolo Conte ( ed. Comix Spearling ). E’ proprio al centro del ciclone che Carpentieri, Atti e Abrams si incontrano per la prima volta dando vita ad un sodalizio che dura ormai da molti anni convogliando le più diverse esperienze in un unico interplay che ancor oggi suona brillante, come le prime jam sbudellate al Chet Baker Jazz Club.
Per nominare i credits più importanti di ciascuno, ricordiamo che Carlo Atti è uno dei sassofonisti più autentici della scena jazz italiana, collaborando con artisti come Larry Nocella, Luciano Milanese, Giancarlo Bianchetti, Gianni Cazzola, Bobby Duhram, Hal Galper, Bob Mover, ma con collaborazioni anche extra-jazz con Rossana Casale, Lucio Dalla, Freak Antoni degli Skiantos…
Marc Abrams ha lavorato e registrato con Chet Baker, Al Foster, Steve Lacy, collaborato con Kenny Clarke, Gil Evans.
Enzo Carpentieri tra i primi batteristi jazz in Italia per il Jazzit Award, ha registrato tra gli altri con il sassofonista afrodanese John Tchicai e con il cornettista chicagoano Rob Mazurek.