EtnoFilmFest
18 Giugno 2014Dalle ore 15.00 – Castello
Proiezione documentari
Maputo – A low budget dream, di Mario Martinazzi, 68′ 2014
Che cosa è Maputo? É la città trafficata e moderna che si vede in televisione o la sterminata distesa di baraccopoli che la circonda? I valori di uguaglianza che voleva portare il movimento di liberazione Frelimo sopravviveranno alla selvaggia corsa al grottesco fantoccio del benessere occidentale? Maputo è una città pacifica paragonata alle altre grandi capitali africane, ma i ricchi sono sempre più ricchi e i poveri sempre più poveri, per quanto tempo potranno coesistere queste due realtà?
Mama Jaky, di Paolo Bernardi, 17′ 2014
Mama Jaky vive nel piccolo villaggio di Ipamba, nei pressi di Iringa, in Tanzania. Una notizia terribile irrompe nella sua quotidianità: suo figlio non nascerà. La storia segue i suoi tentativi per portare a termine un parto complesso, come tutti i parti in Africa
Cronaca di una vita semplice, di Fabio Gianotti, 50′ 2014
Gianfranco è un ragazzo di 36 anni. Vive ai Bardenghi in una piccola frazione montana in Valle Stura di Demonte (Cuneo). L’abbandono della montagna e l’assenza di una comunità a cui appoggiarsi lo hanno costretto a trovarsi un lavoro in fabbrica, vicino a Cuneo, per poter sopravvivere. Non vuole abbandonare quel piccolo borgo in cui è nato e non si rassegna a vedere le borgate sparire nella natura.
Dal profondo, di Valentina Pedicini, 73′ 2013
Dove si finisce quando si muore? “Sottoterra”, ci hanno sempre insegnato.
“Dal Profondo” ribalta le prospettive mostrando come 500metri sotto il livello del mare si nasconda, invece, la vita. Una lunga notte senza fine, senza stagioni, senza tempo. Un lavoro secolare che è orgoglio, maledizione.
Una donna. Patrizia, unica minatrice in Italia dialoga con un padre morto, un ricordo mai sepolto.
Sexy Shopping, di A. Benedetto e A. Selo, 20′ 2014
Miah, immigrato bengalese, decide di raccontare alla propria moglie la dura vita che conduce in Italia… Attraverso una camera nascosta inizia a filmare il suo piccolo negozio…il suo Sexy Shopping.
Sala conferenze – Loggetta
Incontro – ore 17
L’istruzione avvolgente e continua dei mass media
“Tutto il sociale della nostra realtà culturale – quella di noi autoctoni del Vecchio Occidente, e degli Altri che si vanno a noi aggiungendo – sempre più pare destinato a degradarsi a comunicazione”, per ripetere le parole scritte per l’edizione del 1997 di Né leggere né scrivere: a voler quasi profetizzare la nuova informazione degli anni a venire, che dovrà riappropriarsi di tutte le modalità e le possibilità già sperimentate dagli uomini nelle loro ere pre-alfabetiche, alfabetiche e post-alfabetiche.
Susciterà -però – uno spazio cibernetico che sarà “metafora di quello mentale”: se vuol esser ancora “memoria infinita di una parola che manca”.
con Gualtiero Harrison, Libero Docente Confermato di Antropologia Culturale dell’Università degli Studi della Calabria
Antonio Marazzi, antropologo visuale, rappresentante della IUAES (International Union of Anthropological and Ethnological Sciences)
Paolo Palmeri, antropologo, Università La Sapienza – Roma
Ore 18.00 presentazione del film La montagna infranta
Con Mirco Melanco, docente di cinematografia documentaria – Università di Padova
Luigi Di Gianni, regista e documentarista
Il documentario La montagna infranta (Catastrofe del Vajont 1963-2013) regia di Mirco Melanco, 2013, 30 minuti) è stato realizzato nell’ambito dell’insegnamento di Storia del cinema italiano e del Laboratorio di videosaggistica (docente il prof. Mirco Melanco) della Specializzazione Magistrale in Produzioni Multimediali (+ 2 dopo il DAMS) dell’Università di Padova (A.A 2012/2013).
Il documentario, realizzato soprattutto per i giovani e le generazioni future, mescola animazioni a immagini di repertorio (tratte dal documentario di Luigi di Gianni La tragedia del Vajont, 1963) a riprese realizzate lo scorso anno sui luoghi della catastrofe con protagonista il regista Di Gianni che ricorda quei terribili giorni e l’angoscia generata dalla catastrofe nei sopravvissuti.
Essi sono i testimoni del disumano dolore provocato dalla perdita di persone e di ogni altra cosa.
Particolare attenzione è stata data alla colonna sonora non utilizzando strumenti melodici ma campane tibetane e voci di soprano a cappella. Memorabile la testimonianza della giornalista Tina Merlin registrata sulla diga all’indomani della tragedia.
ore 21.30 – piazza Mazzini
Concerto – Tony Esposito – Il ritmo di Ulisse
Un viaggio/racconto attraverso i popoli dove il ritmo funge da binario su cui scorrono, si incontrano, melodie, voci di vari paesi e culture, partendo dal nostro mediterraneo che funge da “luogo musicale ospite”. Una performance di polistrumentisti provenienti da più parti del mondo con i loro strumenti tipici e i loro costumi, guidati sul palco da Tony Esposito.
Nato a Napoli nel 1950, inizia a suonare giovanissimo ed entra nel giro dei sessionmen come percussionista fantasioso e creativo. Debutta da solista con l’album Rosso Napoletano, prodotto da Paul Buckmaster; intanto moltiplica le collaborazioni (Francesco Guccini, Gino Paoli, Lucio Dalla, Pino Daniele, Edoardo Bennato, Alan Sorrenti, Teresa De io, Roberto De Simone, la Nuova Compagnia di Canto Popolare, Don Cherry, Billy Cobham, Gato Barbieri, Nana Vasconcelos), è fra i fautori del progetto Musicanova di Eugenio Bennato e pubblica altri due album da solista (PROCESSIONE SUL MARE e GENTE DISTRATTA). Dopo una partecipazione al Festival di Montreux con l’orchestra di John McLaughlin pubblica LA BANDA DEL SOLE (1978) e TAMBURO (1982), per il secondo del quale scrive per la prima volta dei testi. Nel 1984 e nel 1985 vince per due volte consecutive il Disco per l’Estate con “Kalimba de luna” e “As tu as”; nel 1986 vince il Nastro d’Argento per la colonna sonora di “Un complicato intrigo di donne vicoli e delitti” di Lina Wertmuller. Nel 1987 partecipa al Festival di Sanremo con “Sinuè”, e torna al Festival l’anno seguente insieme a Eugenio Bennato con “Novecento aufwiedersehen”; sarà ancora a Sanremo nel 1993 con i Ladri di Biciclette (“Cambiamo musica”). Nel 1997 si esibisce al festival “Rock in Rio” insieme a Gilberto Gil. Torna all’attività discografica nel 2003 con VIAGIO TRIBALE, in cui ha la collaborazione di Franco Battiato e Edoardo Bennato.