Concerto di Natale dell’OPV

14 Dicembre 2015 By Elena Bottin

Come da tradizione si esibirà l’Orchestra di Padova e del Veneto, guidata da Reinhard Goebel, affiancata dal celebre soprano Roberta Mameli, reduce da successi nei più importanti teatri e festival nazionali e internazionali. Il programma previsto è interamente dedicato a composizioni risalenti al Settecento. La serata si apre con l’Inno per soprano e orchestra “Puer natus in Bethlehem” di Anton Fils. Il musicista e violoncellista tedesco, scomparso assai giovane (1733 – 1760), fu assai prolifico, con un lascito importante in ambito orchestrale, cameristico e sacro. Il clima natalizio viene rinvigorito anche dalla seconda proposta, la Sinfonia pastorale di Christian Cannabich. L’autore, violinista e direttore, originario di Mannheim, fu onorato in vita e riconosciuto come uno dei migliori esecutori dell’intero secolo. Un rapido passaggio attraverso la frammentata Italia d’inizio Settecento ci consente di ascoltare O di Betlemme altera povertà di Alessandro Scarlatti. La Cantata pastorale per la nascita di Nostro Signore, affidata a soprano e orchestra, nacque nell’ambito della nobiltà italiana che, secondo la tradizione inaugurata dal Papa, commissionava “virtuosi intrattenimenti in musica”. Questo lavoro, in particolare, è ideato come preludio all’abbondante cena servita tra il primo Vespro della vigilia di Natale e la Messa di mezzanotte. Irrompe nella scaletta festiva anche Georg Friedrich Händel con il Concerto grosso op.6 n.6 in sol minore. Concepito, specie in epoca barocca, con un struttura che risalta i contrasti tra un piccolo gruppo di solisti e l’orchestra, il concerto grosso handeliano appartiene ad una serie di lavori dedicati ad Arcangelo Corelli, maestro incontrastato del genere. Non può mancare, in chiusura, un omaggio ad uno dei maestri più amati e apprezzati di sempre, Wolfgang Amadeus Mozart. Dell’autore salisburghese viene proposto il celebre “Exultate, jubilate”. Il Mottetto per soprano e orchestra K165, risalente al gennaio 1773, venne appositamente composto per il castrato Venanzio Rauzzini e ha carattere eminentemente religioso, con un accompagnamento strumentale assai variegato e una linea vocale piena d’effervescente inventiva.