Ancher

20 Febbraio 2012

L’idea di formare il progetto Ancher nasce in un viaggio del 2005 in Danimarca, in una risalita dello Jutland fino a Skagen, dove i mari di due correnti diverse si incontrano e perennemente si scontrano.
I primi passi si muovono in direzioni post rock, con l’essenziale line up di due chitarre e batteria, dove gli arpeggi di chitarre squillanti s’intrecciano con una batteria molto “melodica”, che col suo dialogo ravvicinato va quasi a sostituire i ruoli del basso.
I brani sono in maggior parte strumentali, e solo qua e la s’inserisce la voce, con un cantato piuttosto sobrio che, forse per gli ascolti e le influenze di allora, cerca le sue prime parole nella lingua inglese. Seguono stagioni di concerti locali e cambiamenti di direzione musicale; la struttura delle canzoni, così come gli arrangiamenti, si fanno meno “post” e decisamente più “pop”, e il cantato, una volta sporadico e in inglese, inizia ad assumere un ruolo sempre più decisivo, trovando sicuro approdo nella madrelingua italiana. Il vissuto e il suonato si allontanano gradualmente dalla città per trovare morbido riparo tra i colli e gli ulivi, e alle chitarre elettriche si aggiungono nuovi suoni: acustiche, banjo, theremin, segaccio musicale, farfisa, flauto, flicorno, archi e molti altri.