Madonna col bambino di Michelangelo
6 Aprile 2012A Palazzo Zuckermann esposta la Madonna col Bambino, realizzata da Michelangelo nel 1525 e conservata alla Fondazione Casa Buonarroti di Firenze. L’opera, senza confronti nel corpus dei disegni di Michelangelo, rappresenta un prezioso capitolo nella meditazione del maestro sul rapporto madre-figlio: si tratta di un cartonetto (541 x 396 mm) realizzato in matita nera, matita rossa, biacca e inchiostro.
Eseguito sul supporto ottenuto incollando uno accanto all’altro due fogli, questo disegno è stato definito «cartone» o «cartonetto»; ma in nessun modo vi si può ritrovare la fase preparatoria di una qualsivoglia opera a noi nota, di Michelangelo o di artista a lui legato. È invece illuminante pensare a questo pezzo, senza confronti nel corpus dei disegni di Michelangelo, come alla meditazione, continuamente ricorrente alla mente dell’artista, su una maternità troppo dolorosa per riuscire a concludere il proprio rapporto d’amore col figlio.
Il più notevole pentimento del foglio rivela non a caso che Michelangelo in un primo momento aveva disegnato il volto della Madonna di profilo, con gli occhi rivolti in basso a guardare il Bambino: reminiscenza di una tradizione di tenerezza madre-figlio che l’artista, qui e tanto spesso altrove, non riesce ad accettare dai suoi maestri, approdando invece a una drammatica assenza di dialogo.
L’immagine della madre che noi vediamo ha infatti positura ed espressione del tutto scisse dal Bambino attaccato al suo seno, e uno sguardo nel quale si è vista un’assorta assenza, ma anche il perdersi nel presagio di future sventure. L’enigma di questo sguardo è già intuito da Michelangelo adolescente, nel rilievo marmoreo della Madonna della scala, parte della collezione della Casa Buonarroti; ma l’idea si evolve anche stilisticamente nel tempo, fino a trovare un suo vertice nella misteriosa Madonna della Sagrestia Nuova di San Lorenzo, le cui innegabili assonanze con il foglio esposto in mostra ne permettono la datazione.
Numerosi pentimenti si osservano anche nel Bambino, la cui testa è tratteggiata con un delicato uso del chiaroscuro che la rende simile a quella della Madre; mentre il corpo, sbozzato e rifinito con effeti di illusione pitorica, è del tutto privo di sacralità