Franco Bressan. Vetri piombi smalti grisaglie

19 Novembre 2012

Quando tu passi da via Barbarigo, e ti trovi di fronte all’atelier di Bressan o “bottega” come a lui piace dire, lo vedi in fondo ad un lungo corridoio con la sua figura imponente, chino sul suo tavolo da lavoro ed a fianco il suo fido gatto, ormai in simbiosi con lui e lo spazio che lo circonda. Entrando vieni subito colpito dai suoi lavori, vetrate trattate a piombo o con grisaglia, tecniche che lui, a differenza di altri, non tiene segrete, ma anzi con piacere ne parla, lui che ha frequentato le fornaci dei più importanti maestri del vetro di Murano, a volte con accese discussioni sulle tecniche di lavorazione. Credo che questa personale, anche se non può dare completamente giustizia al ricchissimo lavoro del maestro nel senso più ampio, sia una sintesi completa del suo operare e delle sue capacità. Sono vetrate o fusioni di vetro che rappresentano figure di Santi, composizioni di arredo, velieri, ed altro, per non dimenticare il “ leone di Venezia “ più volte proposto nella sua ricerca compositiva. La sua produzione si articola attenta e volutamente orchestrata tra soggetto e prodotto, dove ogni cosa raffigurata fedelmente, possiede un magnetismo catalizzante, e porta noi al piacere della scoperta. E’ innegabile che Bressan partecipi agli accadimenti dei nostri giorni e con il suo lavoro voglia tramandare una tradizione storica che si sta spegnendo. Ci lancia sollecitazioni che hanno un criterio nella concatenazione logica, di un uomo che vive il suo tempo ma vuole anche testimoniare un passato che ha una valenza profonda, e “ lui “ sente la responsabilità di lasciare “la chiave” di un fare arte ( di pochi) con valori e significati di un passato sempre presente proiettato verso il futuro.
Presentazione di Gianni Cudin