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Santuario di S. Leopoldo


Luogo di raccoglimento e di preghiera, il santuario di San Leopoldo è meta di pellegrini e fedeli.


Piazzale S. Croce 44
Recapiti telefonici:
– Chiesa e santuario: 049.88027027; fax 049.8802465
– Per il museo tel. 049.8803466 oppure 049.8801311
Orari di apertura:
– Santuario: 6.30 – 12.15 / 13.30 – 19
– Chiesa: 6.30 – 12 / 15 – 19
– Museo missionario: domenica 9 – 12.30 / 15 – 19; su richiesta altri giorni.


Luogo di raccoglimento e di preghiera, il santuario di San Leopoldo è meta di pellegrini e fedeli.
Il complesso subì gravi danni a causa dei bombardamenti nel 1944; fu ricostruito nel 1946. Tra gli ambienti più interessanti, la cappella con le reliquie del santo, il corridoio delle reliquie con foto della vita di Padre Leopoldo e alcune tele all’interno della Chiesa, opere di Palma il Giovane, Varotari e Maganza. Il complesso ospita anche un museo missionario.

La vita di San Leopoldo: Padre Leopoldo Mandic nacque a Castelnuovo di Cattaro (Montenegro) il 12 Maggio 1866. Nel 1882 entrò nel seminario dei cappuccini di Udine e nel 1866 emise i voti a Bassano; fu ordinato sacerdote il 20-09-1890. Terminati gli studi (1894) ottenne il permesso di confessare; giunse a Padova nel 1909, dove rimase fino alla morte. Amato e venerato da fedeli di ogni età e di ogni classe sociale morì nel 1942. Alla sua intercessione si attribuirono grazie e miracoli: Paolo VI lo proclamò beato nel 1976 e Giovanni Paolo II lo proclamò Santo nel 1983.
Ambienti del santuario:
– Chiesa conventuale dei Cappuccini e aula delle confessioni;
– Cappella, in cui sono conservate le spoglie mortali del santo
– Celletta confessionale del Santo,
– Alcune sale con reliquie, ricordi ed ex voto.
– Tre chiostri
– Piccolo negozio di oggetti religiosi
– La redazione del periodico Portavoce di san Leopoldo Mandic, rivista mensile di cultura religiosa che sostiene e diffonde la devozione al Santo.

1. Chiesa ed aula delle confessioni
La chiesa, dedicata alla trasfigurazione di Gesù, ebbe le sue origini da una precedente consacrata nel 1558, demolita nel 1811 e ricostruita nel 1825; restaurata nel 1915. Completamente distrutta dal bombardamento del 1944, fu rifatta, assieme al convento, nel 1946 su opera di Giovanni Morassutti.
E’ ad una sola navata con due cappelle per ciascun lato. Nel profondo presbiterio vi è un grande crocefisso policromo opera di Luigi Strozzabosco (1951)
Alle pareti della chiesa e della sacrestia sono collocate molte tele e pale, per lo più di autori locali, del XVII-XVIII secolo. Tra queste segnaliamo in particolare:
– Pala con il Martirio di s. Caterina, opera di Alessandro Varotari (sec. XVI-XVIII);
– Pala con la trasfigurazione, opera di Alessandro Maganza, pittore vicentino (sec. XVI-XVII)
– Sacra famiglia, opera di Jacopo Negretti detto Palma il Giovane (sec.XVI- XVII).
Notevole l’altare dell’Immacolata sul quale S. Leopoldo celebrava ogni giorno la messa. Durante il bombardamento del 1944 la statua della Vergine rimase miracolosamente intatta dietro il vetro che la proteggeva. L’aula delle confessioni è stata ricavata demolendo i precedenti confessionali e sfruttando il porticato costruito attorno alla tomba.

 

2. Chiostro della tomba
La costruzione del chiostro della tomba venne compiuto nel 1991 per consentire ai pellegrini di toccare la tomba anche all’esterno della cappella. La parte esterna del chiostro è caratterizzata da un bel giardino, fiorito durante la bella stagione, sul fondo del quale risalta una statua del Santo con una fontana. Qui è ospitato anche il calesse sul quale Padre Leopoldo solitamente viaggiava: nel 1934, in Via Dante, rimase miracolosamente illeso al passaggio fra il tram e il muro.3. La Cappella e tomba di San Leopoldo
Inizialmente S. Leopoldo fu sepolto al cimitero di Padova e solo successivamente all’inizio del processo di beatificazione si decise di spostarlo accanto alla celletta confessionale. Dal 1963, la sua salma incorrotta, riposa in un’urna ricavata in una parete della cappella. Sulla parete accanto, all’interno di una nicchia, è custodita la reliquia della mano destra, mano che tante volte egli sollevò sui penitenti per impartire il perdono dei peccati.

4. Celletta confessionale
Uscendo dalla cappella, attraverso la porta centrale, ci si trova all’esterno della celletta confessionale, prodigiosamente preservata dal bombardamento del 1944, come ricorda una lapide. La poltroncina e l’inginocchiatoio sono copie degli originali; sul leggio un grande libro delle invocazioni e dei ringraziamenti.

5. Sala 1 -3
La sala 1 offre il primo impatto con la presenza di San Leopoldo. Sulla destra è collocata una statua lignea del Santo, opera di un artigiano della Val Gardena; sulla parete opposta due ritratti ad olio. A sinistra, in tre grandi formelle, sono rappresentati i tre miracoli riconosciuti per la canonizzazione.
La sala 2 di dimensioni più ridotte, è adibita all’esposizione di ex voto per grazie ricevute da San Leopoldo.
Sala 3: anche questa è adibita all’esposizione di ex voto. Sulla sinistra è collocata una statua in bronzo del Santo, mentre sulla parete destra una porta immette al chiostro.

6. Sala 4
E’ la meta dei pellegrini. Contiene paramenti, indumenti, vasi sacri e alcune suppellettili del santo. Alle pareti, quadri del pittore Sentieri raffigurano episodi della vita del santo e la sua consacrazione per l’unità delle chiese cristiane. La porta sulla parete nord immette ai chiostri e ai servizi.

7. Corridoio delle reliquie
Qui sono esposte le più significative foto di S. Leopoldo. In fondo al corridoio c’è la ricostruzione della celletta confessionale, con l’arredo originale utilizzato dal santo e con alcuni oggetti da lui usati, fra cui libri, occhiali, un bastone.

8. Chiostri
In un piccolo chiostro è stato creato un percorso fotografico che narra le vicende della Chiesa durante i bombardamenti della seconda guerra mondiale; il chiostro attiguo è caratterizzato da un bel giardino fiorito.

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