


The musical ambience of Galileo’s Padova
Pubblicato il 26 Giugno 2013Terrell Stone, docente al Conservatorio musicale A. Pedrollo di Vicenza, terrà una lezione dal titolo The musical ambience of Galileo’s Padova.
Galileo Galilei non fu solo scienziato, ma anche appassionato cultore di musica e studioso di liuto, sontuoso e nobile strumento come il padre di Galileo, Vincenzo, lo amava definire.
Galileo ottenne la cattedra a Padova nel 1952 e la lasciò per tornare a Pisa dopo “i migliori diciotto anni della sua vita”. In quel periodo la città veneta divenne un punto di riferimento non solo per la scienza, ma anche per le tecniche innovative dello studio del liuto grazie ai compositori e musicisti che attirava da ogni parte d’Europa.
Ma quale fu l’apporto di Galileo durante il soggiorno padovano? Più volte nella musica rinascimentale e barocca ricorre il termine ricercare. Il ricercare di tipo contrappuntistico imitativo, che avrebbe infine dato origine alla fuga, apparve alla metà del XVI secolo e si sviluppò parallelamente al mottetto con il quale divideva diverse procedure imitative. La trascrizione strumentale dei mottetti era comune in quell’epoca e molti compositori iniziarono a scrivere musica strumentale proprio per il liuto.

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