Ospiti a Palazzo Mussato

12 Maggio 2014 By Elena Bottin

L’iniziativa Ospiti a Palazzo Mussato, a cura dell’Associazione Culturale La Torlonga in collaborazione con il Comune di Padova – Assessorato alla Politiche Scolastiche e Educative e il Primo Istituto Comprensivo Statale “Francesco Petrarca”, intende recuperare e diffondere la conoscenza del patrimonio architettonico e artistico di Palazzo Mussato, settecentesco edificio in via Concariola a Padova, oggi sede della Scuola Media “Francesco Petrarca”. Il palazzo é stato l’antica residenza nobiliare di una delle famiglie padovane più illustri, il cui nome è legato indissolubilmente ad Albertino Mussato, celebre notaio, storico e oratore, vissuto a cavallo tra il Duecento e il Trecento.
L’iniziativa permetterà al pubblico di scoprire e apprezzare questo monumento cittadino, vero e proprio gioiello artistico progettato dall’architetto Girolamo Frigimelica e affrescato con scene mitologiche e allegoriche del veneziano Francesco Zugno, collaboratore di Giovanbattista Tiepolo.
Nelle sue stanze sono conservate splendide decorazioni in stucco e altri motivi ornamentali di gusto rococò.
Accesso consentito a massimo 25 persone per ogni fascia oraria.
Costituitasi nel maggio 2000, l’associazione La Torlonga nasce con lo scopo principale di recuperare e valorizzare siti appartenenti al patrimonio storico-artistico e culturale dimenticati o poco noti al pubblico.Il termine Torlonga sembra derivi dalla contrazione linguistica di “torre lunga”. Le origini della torre sembrano risalire al X secolo circa quando la costruzione doveva far parte di un primo sistema di fortificazione medievale a Padova. Il primo documento che ricorda l’esistenza della Torlonga, che fu probabilmente distrutta dal terremoto del 1117, risale al 1062. Sulle sue rovine forse, non ne rimane testimonianza, venne ricostruita una nuova torre inglobata nella fortificazione voluta dal tiranno Ezzelino III da Romano, il Castel Vecchio, realizzato tra il 1237 e il 1256. La torre fu adibita a prigione come narra la Cronaca di Rolandino e, successivamente, a partire dal 1777, venne riutilizzata e trasformata in Osservatorio astronomico dell’Università di Padova, l’attuale Specola.