
Julio Cortazar
11 Novembre 2014Una serata letteraria dedicata al grande scrittore argentino Julio Cortazar con il filosofo Martino Dalla Valle. Nei quartieri poveri di Buenos Aires i bambini giocano ancora alla “rayuela”. Lanciano un sassolino e poi saltellano da una casella all’altra lungo un tracciato di rayas, di linee, che hanno disegnato per terra. La prima casella si chiama “terra”, l’ultima “cielo”. Lo chiamano anche il “gioco del mondo”.
Julio Cortázar ha intitolato così il suo romanzo più bello, Rayuela. Il gioco del mondo, ma nelle mani dello scrittore quello che è soltanto un gioco per bambini diventa una metafora dell’esistenza. Metafora di tutto ciò che sfugge alla parola e condanna lo scrittore all’esilio dalla vita. L’innocenza, la bellezza, il tempo perduto. In una parola, la donna, la “maga”.
«Ci sono fiumi metafisici, lei vi nuota come quella rondine sta nuotando nell’aria, girando allucinata attorno al campanile, lasciandosi cadere per poi alzarsi più alta di slancio. Io descrivo e definisco e desidero quei fiumi, lei vi nuota. Io li cerco, li trovo, li guardo dal ponte, lei vi nuota. E non lo sa, proprio come la rondine. Non ha bisogno di sapere come me, può vivere nel disordine senza che alcuna coscienza di ordine la trattenga. Quel disordine è il suo ordine misterioso, quella bohème del corpo e dell’anima che le spalanca le vere porte. La sua vita non è disordine come per me, sotterrato in pregiudizi che disprezzo e allo stesso tempo rispetto. Io, condannato ad essere assolto irrimediabilmente dalla Maga che mi giudica senza saperlo. Ah, lasciami entrare, lasciami vedere un giorno come vedono i tuoi occhi».
L’Europa ha l’Ulysses di Joyce, l’America latina ha Rayuela. Sintesi di creatività letteraria e commossa partecipazione al gioco fin troppo serio della vita, Rayuela, storia dell’amore e dell’incomprensione tra un uomo e una donna sullo sfondo di una Parigi bohemienne, reale e metafisica allo stesso tempo, ha pagine che incantano e feriscono a morte.
A seguire aperitivo-degustazione di tipicità argentine a cura dell’Antica Trattoria dei Paccagnella in collaborazione con ASCOM Padova.