Incontro con Mario Perrotta

30 Ottobre 2014 By Elena Bottin

Mario Perrotta
Sperimenta il teatro sin da piccolo lavorando con il nonno in una compagnia amatoriale, imparando i primi rudimenti del mestiere. A diciotto anni si trasferisce a Bologna per studiare filosofia conseguendo la laurea con lode su tesi dedicata all’estetica di Pirandello. Negli stessi anni studia teatro a Bologna (1990 – 1993) e nel 1994 dà vita, insieme agli altri compagni di corso, alla Compagnia del Teatro dell’Argine. Con i fondatori del Teatro dell’Argine intraprende dal 1994 un percorso formativo e artistico che dura tuttora, improntato sulla nuova drammaturgia e soprattutto sulla scrittura dei testi che la compagnia mette in scena, alternando, a questo percorso, esperienze più “classiche” ed occasionali con Glauco Mauri e il regista Lorenzo Salveti con il quale interpreta La locandiera di Goldoni nel ruolo di Fabrizio e La dodicesima notte di Shakespeare nel ruolo del Duca Orsino. Tra il 1994 e il 1997 sperimenta la regia con Utopolis cabaret (rivisitazione delle commedie di Aristofane ambientata nel ventennio fascista) e Billie Holiday la signora canta il Jazz (un omaggio in musica e parole alla vita travagliata e al percorso artistico della grande interprete americana). Nel 2002 dirige La casina di Plauto tradotta da Francesco Guccini in dialetto pavanese, che lo vede anche interprete accanto al noto cantautore nelle insolite vesti d’attore. Nel 1998 con Houdini, vita morte miracoli scritto da Luca Barbuto e Andrea Paolucci per il Teatro dell’Argine, inizia un percorso da solista (diretto in quest’occasione dallo stesso Paolucci) gettando le basi dei due spettacoli che lo segnaleranno tra i rappresentanti di spicco del nuovo teatro italiano. In questo spettacolo, infatti, sperimenta quella forma del dire teatrale denominata narrazione. Ciò che distingue Perrotta, sin da questo primo assolo, dal teatro di narrazione è l’uso costante di un personaggio a cui affida il racconto, mantenendo quindi un legame forte con la mimesi attoriale, tanto da essere definito un narra-attore. Difforme dunque nelle modalità espressive dagli altri esponenti della seconda generazione del teatro di narrazione (Ascanio Celestini, Giulio Cavalli, Davide Enia), conserva di esso (teatro di narrazione) l’aspetto formale, evidenziato da un rapporto diretto con il pubblico e dal riferire fatti accaduti in precedenza e altrove. È con il progetto biennale Cìncali che il suo percorso artistico subisce una svolta importante. Incentrato sull’emigrazione degli italiani nel dopoguerra, il progetto è composto da due spettacoli: Italiani cìncali! – parte prima minatori in Belgio (2003) e La turnàta – italiani cìncali parte seconda (2005) entrambi interpretati e diretti da Perrotta e scritti a quattro mani con Nicola Bonazzi.
A conferma della sua vocazione attoriale nel 2004 interpreta Lorenzo nel Mercante di Venezia diretto da Elio De Capitani per il Teatro dell’Elfo. Nel 2006 dirige insieme a Rossella Battisti la collana Teatro Incivile pubblicata dal quotidiano l’Unità, offrendo una panoramica sui migliori esponenti del nuovo teatro italiano (Ascanio Celestini con Fabbrica, Mario Perrotta con Italiani cìncali! parte prima: minatori in Belgio, Emma Dante con ‘mPalermu, Davide Enia con Maggio ‘43, Giuliana Musso con Nati in casa e Armando Punzo con I Pescecani ovvero quel che resta di Bertolt Brecht).
A dicembre 2006 debutta su Rai Radio 2 con Emigranti Esprèss un programma in 15 puntate, in cui racconta 15 nuove storie di emigrazione. Il collante del racconto è lo stesso Perrotta, all’eta di dieci anni, sul treno degli emigranti e le visioni surreali di quel bambino, che lo portano a vivere quel viaggio come una vera e propria iniziazione. Il progetto radiofonico nasce direttamente dall’esperienza fatta dai 10 ai 13 anni, affidato dai genitori alle famiglie di emigranti sulla tratta Lecce-Milano. La trasmissione vince nell’ottobre 2007 il Jury Special Award alla TRT International Radio Competition tenutasi ad Istanbul (primo premio vinto da Mummies and Daddies della radio inglese BBC). Nell’estate del 2007 presenta tre tappe di studio sull’Odissea (Bassano Opera festival, Lunatica festival e Bella Ciao festival), accompagnato dai Têtes de Bois. La ricerca è mirata a indagare un nuovo intreccio tra testo e musica. La versione definitiva dello spettacolo debutta nel novembre 2007 con Perrotta affiancato dai musicisti Mario Arcari e Maurizio Pellizzari. Per questo spettacolo Perrotta è finalista come Miglior attore al Premio Ubu 2008 e riceve il Premio Hystrio alla drammaturgia 2009. Il 20 marzo 2008 pubblica il suo primo libro Emigranti Esprèss edito da Fandango Libri. Il 13 settembre 2008 riceve il Premio Città del Diario, assegnato in precedenza a Marco Paolini, Ascanio Celestini e Rita Borsellino e, nel 2010, a Francesco De Gregori, dall’Archivio diaristico nazionale di Pieve Santo Stefano (AR) fondato e diretto da Saverio Tutino. Novembre 2008 debutta lo spettacolo Prima Guerra, in cui il racconto a due voci con Paola Roscioli, ripercorre le vicende drammatiche del popolo trentino durante la prima guerra mondiale. In scena con Perrotta e Roscioli ancora i due musicisti di Odissea, con musiche originali eseguite dal vivo. Ad ottobre 2009 pubblica il suo secondo libro Il Paese dei diari edito da Terre di mezzo Editore. Si tratta, appunto, del racconto di quel luogo straordinario che è l’Archivio dei diari di Pieve S. Stefano. Il libro diventa spettacolo il 24 marzo 2011 debuttando al teatro Pietro Aretino di Arezzo, coprodotto dalla Fondazione Archivio diaristico nazionale e dal Biografilm festival. In scena ancora Mario Perrotta con Paola Roscioli. Nell’estate del 2009 avvia un nuovo progetto triennale – Trilogia sull’individuo sociale – incentrato sulla rilettura di tre classici: Il Misantropo di Molière che debutta al Festival delle Colline Torinesi il 24 giugno; Cavalieri di Aristofane (debutto: 4 settembre 2010 Festival Castel dei Mondi di Andria) e Bouvard et Pécuchet di Flaubert (estate 2011) il 28 aprile 2011, debutta con grande successo di pubblico e di stampa, a Bruxelles, con la regia del suo Italiani cincali, nella versione francese interpretata da Hervé Guerrisi, anche traduttore del testo. Il 12 maggio 2011 nell’Aula Magna dell’Università di Bologna, interpreta la sua Odissea, preceduto da una lezione dello psicanalista Massimo Recalcati, “Patris imago – conoscere il padre”. Il 12 dicembre 2011 sul palco del Piccolo Teatro di Milano vince il Premio Ubu speciale 2011 per la Trilogia sull’individuo sociale. Nel 2012 progetta due serie di monologhi intitolati Paradossi italiani, andati in onda su Rai 3 tv, racconti di un’Italia che resiste. A settembre debutta nell’opera lirica, firmando drammaturgia e regia di Opera migrante per il Teatro Lirico Sperimentale di Spoleto. L’opera composta da due atti (Andante italiano alla belga/Musica di Lucio Gregoretti e Fuga straniera con moto/Musica di Andrea Cera) è diretta dal Maestro Marco Angius. Nel 2013 inaugura un nuovo progetto triennale dedicato alla figura del pittore Antonio Ligabue (vedi sito dedicato). Il progetto internazionale coinvolge più di 80 artisti e copre il triennio 2013 – 2015, cinquantenario della morte del pittore. Il primo spettacolo Un bès – Antonio Ligabue debutta al festival Primavera dei Teatri e nel 2013 frutta a Perrotta il Premio Ubu come Migliore attore protagonista ex-aequo con Carlo Cecchi. Lo spettacolo vince anche nel giugno 2014 il Premio Hystrio-Twister come Migliore spettacolo dell’anno a giudizio del pubblico (finalisti: Morte di un commesso viaggiatore di Elio De Capitani/Teatro dell’Elfo; Le sorelle Macaluso di Emma Dante). Il secondo capitolo della trilogia intitolato Pitùr debutta a maggio 2014 al festival Primavera dei Teatri, e poi al Festival Territori di Bellinzona, dove inaugura il percorso svizzero del Progetto Ligabue. Infatti nel novembre 2014 le versioni francese e tedesca dello spettacolo Un Bès (rispettivamente: Un Bèc – Antonio Ligabue interpretato da Jean Vocat e Ein Kuss – Antonio Ligabue interpretato da Marco Michel) entrambe con la regia di Mario Perrotta, e la stessa versione italiana, debuttano in tre manicomi della Svizzera francese, tedesca e italiana nel giro di una settimana.