Incontro con Giorgio Fontana

10 Giugno 2014 By Elena Bottin

Giorgio Fontana dialogherà con Francesco Targhetta  grazie alla collaborazione con l’Associazione Amici
dell’Orchestra di Padova e del Veneto.
Come per tutti gli appuntamenti della rassegna, la libreria LaFeltrinelli di Padova terrà un punto vendita.
«[…] Fontana narra in modo vivido la vita quotidiana nell’Italia ormai esausta dai colpi di cosa del terrorismo brigatista. La scrittura è spoglia, nitida, elegante con scarti inattesi di lirismo e lampi di humor […] affronta di petto una pagina di storia lacerante, scegliendo la prospettiva di una vittima del terrorismo. Ne restituisce il mondo interiore senza un filo di retorica» [Benedetta Tobagi, La Repubblica]
«Ed è dunque ancora una volta il tema del male ad imporsi nella narrativa di Fontana. Quel male di cui il protagonista «non poteva sopportare la presenza stessa», parendogli «un abominio anche di fronte a tutte le risorse della fede». Un tema che Fontana, come già in Per legge superiore, affronta con scrittura riflessiva ora pacata ora mossa, che opera per scavo in profondita. Col pregio di far lievitare quelle tematiche dal piano esistenziale a quello etico e, di conseguenza, civile, senza perdere di lucidità e tensione narrativa» [Ermanno Paccagnini, La Lettura – Corriere della Sera]
«Un romanzo che per solidità d’impianto, varietà di toni e rara qualità di scrittura si presenta come una prova di piena, convincente maturità» [Ernesto Ferrero, TTL – La Stampa]
Morte di un uomo felice
Milano, estate 1981: siamo nella fase più tarda, e più feroce, della stagione terroristica in Italia. Non ancora quarantenne, Giacomo Colnaghi a Milano è un magistrato sulla linea del fronte. Coordinando un piccolo gruppo di inquirenti, indaga da tempo sulle attività di una nuova banda armata, responsabile dell’assassinio di un politico democristiano. Il dubbio e l’inquietudine lo accompagnano da sempre. Egli è intensamente cattolico, ma di una religiosità intima e tragica. È di umili origini, ma convinto che la sua riuscita personale sia la prova di vivere in una società aperta. È sposato con figli, ma i rapporti con la famiglia sono distanti e sofferti. Ha due amici carissimi, con i quali incrocia schermaglie polemiche, ama le ore incerte, le periferie, il calcio, gli incontri nelle osterie. Dall’inquietudine è avvolto anche il ricordo del padre Ernesto, che lo lasciò bambino morendo in un’azione partigiana. Quel padre che la famiglia cattolica conformista non poté mai perdonare per la sua ribellione all’ordine, la cui storia eroica Colnaghi ha sempre inseguito, per sapere, e per trattenere quell’unica persona che ha forse amato davvero, pur senza conoscerla. L’inchiesta che svolge è complessa e articolata, tra uffici di procura e covi criminali, tra interrogatori e appostamenti, e andrà a buon fine. Ma la sua coscienza aggiunge alla caccia all’uomo una corsa per capire le ragioni profonde, l’origine delle ferite che stanno attraversando il Paese. Si risveglia così il bisogno di immergersi nella condizione degli
altri, dall’assassino che gli sta davanti al vecchio ferroviere incontrato al bar, per riconciliare la giustizia che amministra con l’esercizio della compassione. Una corsa e un’immersione pervase da un sentimento dominante di morte. Un lento disvelarsi che segue parallelo il ricordo della vicenda del padre che, come Giacomo Colnaghi, fu dominato dal desiderio di trovare un senso, una verità. Anche a costo della vita. Insieme al precedente romanzo di Giorgio Fontana, Per legge superiore, anche Morte di un uomo felice riflette sulla giustizia, le sue possibilità e i suoi limiti.
Giorgio Fontana è nato nel 1981. Ha pubblicato i romanzi Buoni propositi per l’anno nuovo (Mondadori, 2007) e Novalis (Marsilio, 2008), il reportage narrativo Babele 56 (Terre di Mezzo, 2008) e il saggio La velocità del buio (Zona, 2011). Vive e lavora a Milano. Con questa casa editrice ha pubblicato Per legge superiore (2011) e Morte di un uomo felice (2014).
Francesco Targhetta (Treviso, 1980) ha insegnato per quattro anni a scuola, ha fatto un dottorato in italianistica a Padova (lavorando su Corrado Govoni, di cui ha curato la riedizione de Gli Aborti e dei Fuochi d’artifizio), ha vinto un assegno di ricerca, ha scritto un libro di poesie (Fiaschi, 2009) e un romanzo in versi (Perciò veniamo bene nelle fotografie, 2012). Ora è andato in loop e ha ricominciato a insegnare.