Incontro con Antonia Arslan
Pubblicato il 18 Novembre 2013Alfa e Omega, principio e fine, nascita e morte. E, in mezzo, il respiro di un’attesa. La parabola esistenziale di ciascuno di noi è fatta di piccole e grandi sospensioni: la trepidazione per una nascita, la speranza di una nuova stagione, la realizzazione di un progetto, la preghiera per una guarigione, il desiderio di un ritorno e talvolta anche della morte. Aspettare non è mai atto passivo. Come per i bambini che a Natale non riescono a star fermi, l’attesa è movimento, creazione, passione. Antonia Arslan racconta storie, rievoca ricordi, elabora suggestioni da varie tradizioni d’Oriente e Occidente, per declinare dal 1º al 25 dicembre – quel senso della vita che tutti cerchiamo e che risuona nella voce del verbo “attendere”.
L’autrice: Antonia Arslan è nata a Padova nel 1938 da una famiglia originaria dell’Armenia. Dopo la maturità, si è iscritta alla facoltà di Architettura, dove ha conseguito la laurea. Ha inoltre lavorato presso l’Università di Padova in qualità di docente alla cattedra di Letteratura italiana moderna e contemporanea. E’ l’autrice di numerosi saggi, tra cui: “Dame, dorma e galline. Il romanzo popolare italiano fra Ottocento e Novecento” (1977), “Dame, galline e regine. La scrittura femminile italiana fra l’800 e ‘900” (1999), “Hushèr”. La memoria. Voci italiane di sopravvissuti armeni” (2001). Ha anche tradotto “Il canto del pane e Mari di grano” del poeta armeno Daniel Varujan, contribuendo alla diffusione della conoscenza dell’identità armena a cui appartiene. Il suo primo romanzo è del 2004 e si intitola “La masserie delle allodole”, arrivato in finale al Premio Campiello di Venezia e che nel 2007 è trasposto sul grande schermo dai fratelli Traviani. Altre sue opere sono: “La strada di Smirne” (2009) e “Il libro di Mush” (2012).
clicca qui per visualizzare la mappa
Ingresso libero. Info 049.9817459. info@laformadelibro.it www.laformadelibro.it
Ultimi commenti