Costituzione: il documento e la vita
22 Maggio 2014Che i padri costituenti abbiano posto nello scrivere la nostra Carta un accento fortissimo sull’anteriorità della persona rispetto allo Stato non è un caso: rimettere la persona al centro significava una trasformazione radicale dell’ordinamento dopo i lunghi anni nei quali quell’inversione di valori aveva condotto alla soppressione di libertà e diritti politici e civili e alla rottura dell’eguaglianza. È per questa ragione che la nostra Costituzione, nella sua prima parte, è ricca di “vita”: libertà personale, di movimento, di riunione, di associazione, di fede, di idee. Molti articoli cominciano con “nessuno può essere”, altri dicono che la Repubblica “tutela, agevola, riconosce”: esiste cioè una concretezza del dettato che è fortissima. Ma questa potenza potrebbe rimanere solo sul foglio se non si incarnasse nell’ordinamento della Repubblica. Nella seconda parte della Costituzione infatti la posta in gioco non è il mero equilibrio di poteri, ma come questi strumenti realizzano i diritti e i doveri dei cittadini, cioè la loro vita concreta.
Ma allora, cambiare la seconda parte della Costituzione potrebbe avere una ricaduta sulla vita reale di ognuno di noi? L’appuntamento si inserisce all’interno del ciclo di incontri proposti dalla Scuola di Cultura costituzionale dell’Università di Padova diretta da Lorenza Carlassare e coordinata da Marco Giampieretti. Dopo gli approfondimenti affrontati nella prima edizione del 2010, dedicati al rapporto tra Costituzionalismo e Democrazia, del 2011 sulla persona nella Costituzione, del 2012 su cittadini e chi li rappresenta, del 2013 sul rispetto della Costituzione e dei suoi principi, al centro della quinta edizione della Scuola di Cultura costituzionale dell’Università di Padova c’è il tema de “La Costituzione tra attuazione e riforme”. Attraverso lezioni magistrali tenute dai maggiori giuristi del nostro Paese, la Scuola di Cultura costituzionale dell’Università di Padova intende promuovere la conoscenza della Costituzione italiana e la formazione di una consapevole cultura costituzionale tra le persone di ogni età, cittadinanza, estrazione sociale, titolo di studio, professione, appartenenza politica, culturale e religiosa.