


Contenuti e forme nell’opera di Gianni Longinotti
Pubblicato il 15 Marzo 2013Gianni Longinotti, formatosi tra Padova e Venezia nel contesto neorealista del secondo dopoguerra, matura negli anni un linguaggio estremamente personale, sensibile, secondo i dettami linguistici dell’epoca, a tematiche politiche e sociali ciò nondimeno incline a risvolti di tipo psicologico, fortemente autobiografici, declinati a partire da una finezza rappresentativa che raggiunge esiti di intensa carica simbolica.
A partire dagli anni settanta, complice il fortunato incontro con il gallerista milanese Beniamino Levi, egli ottiene successo e consensi di pubblico e critica a livello nazionale, ed espone in breve tempo in numerose città italiane tra cui Milano, Roma, Trento, Firenze, Palermo e Verona.
Saluti di Andrea Colasio, Assessore alla Cultura del Comune di Padova
Interventi:
Elisabetta Vanzelli, Cenni biografici e contesto storico
Maria Beatrice Rigobello Autizi, Il tempo e la memoria
Virginia Baradel, Le forme e le inquadrature: la pittura sapiente di Longinotti
Paolo Tieto, Tra simbolo e archetipo di una donna
Marina Bakos, La riflessione critica di Silvana Wailer Romanin Jacur su Gianni Longinotti
Contributi fotografici e video dall’archivio Longinotti

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