Incontro con Luca Telese

29 Ottobre 2012

Due anni fa, la notizia del suo arrivo all’ormai ex facoltà di Scienze politiche per la presentazione del libro Qualcuno era comunista, aveva incuriosito molti studenti e amanti del giornalismo. Fedele al corso del Professor Marco Almagisti, docente di scienza politica presso l’Università di Padova, Luca Telese, torna il 29 ottobre, questa volta presentando una relazione intitolata “Raccontare la politica oggi”.
Nel 1970 nasceva a Cagliari uno dei giornalisti più “pungenti” nel panorama dell’informazione del nostro Paese. Romano di adozione ”l’ex zanzara” Telese, si distingue per la sua spiccata irriverenza e profondo spirito critico, visibile tanto in video, sia in qualità di conduttore che di ospite, quanto leggibile su carta stampata. Sono state proprio le redazioni giornalistiche e gli ambienti televisivi, le palestre di Telese. Le esperienze maturate nell’ambito della comunicazione, infatti, hanno permesso al giornalista sardo di arricchire notevolmente il proprio bagaglio professionale. Oltre all’attività di redattore condotta in testate nazionali quali “Il Messaggero”, “Il Foglio”, “Panorama”, “Il Corriere della Sera”, “Il Giornale” e “Il Fatto quotidiano”, ricordiamo anche i numerosi programmi televisivi di cui è stato autore: la prima edizione di “Chiambretti c’è” su Rai Due, “L’Alieno”, “Batti and Ribatti” e la prima edizione di “Cronache marziane” su Italia uno. Dopo “Omnibus estate” e “Tetris”, Telese conduce “In onda” insieme a Nicola Porro: la vena provocatoria dello scrittore Telese non fatica a emergere nel talk show di approfondimento serale firmato La 7. Il quarantaduenne naturalizzato romano è anche autore di sei libri: “La lunga Marcia di Sergio Cofferati”, “Lula! Storia dell’uomo che vuole cambiare il Brasile e il mondo”, “Cuori neri”, “Qualcuno era comunista”, “La marchesa, la villa e il cavaliere” e “Gioventù, amore e rabbia”. Dopo l’abbandono nel 2009 del “Fatto quotidiano”, a causa di divergenze relative alla linea editoriale del giornale, Telese con alcuni redattori e collaboratori – in gran parte provenienti dalla precedente esperienza giornalistica nel quotidiano diretto da Antonio Padellaro – ha gettato le basi per la creazione di un nuovo giornale, di cui oggi è direttore: “Pubblico”, in edicola dal 18 settembre 2012. I latini avrebbero detto: nomen omen, “di nome e di fatto”, e in effetti il giornale di Telese vuole essere “un giornale pubblico ma senza finanziamenti pubblici”. Tipico del suo stile giornalistico, Telese ha inaugurato il suo primo editoriale solleticando temi caldi, oggi più che mai al centro del dibattito nazionale.
Le sue parole fotografano l’immagine di un Paese in crisi e che assiste inerte alla costante fuga dei cervelli nostrani: “Pubblico è nato portandosi nel cuore i ragazzi della legione straniera dei talenti, che abbiamo costretto a emigrare in giro per l’Europa. E’ nato – anche – nel tempo della crisi perchè tornasse la speranza”. Dalla parte degli ultimi e dei primi: è questo uno dei ricorrenti leitmotiv del modo di fare giornalismo “alla Telese”.