L’ostacolo e la riuscita

15 Gennaio 2014

Il tragitto della domanda va dalla sua causa alla sua cifra, per la riuscita.
Questo tragitto è pulsionale e segue la procedura particolare della parola, la sua logica, e si struttura nell’unicità.
E’ qualcosa che non rientra in alcuna scienza umana.
Il modo con cui ognuno pensa la vita, il fare, il suo mestiere, la sua attività segue invece la dicotomia dell’uomo mortale/immortale per cui la ricerca, il fare, la scrittura, gli avvenimenti sono presi dall’idea della vita che finisce. Così, ognuno coltiva l’idea dell’alternativa, della soluzione, della risoluzione, della durata, come maschere della morte, di cui è postulata la certezza e la presenza.
Da dove vengono le cose e dove vanno. Come procedono le cose. Come giungere alla riuscita. Dove sta la riuscita. Che cosa la riuscita esige.
Per chi non si accontenta di credere nello standard, con l’analisi come preambolo che sfata ogni credenza sull’alternativa fra facile e difficile, ci si accorge che le cose non sono automatiche e non vanno da sé, per inerzia.
Contro ogni evidenza, contro ogni speranza, contro ogni senso comune, la riuscita esige l’ostacolo.