Sussurri e grida

7 Marzo 2012

Assistita da due sorelle e una governante, Agnese muore di cancro in una villa alla periferia di Stoccolma. Sinfonia in rosso maggiore di un Bergman in gran forma espressiva, all’altezza del modello cui s’ispira: il teatro intimo di August Strindberg. Memorabile riflessione sul dolore, la pietà, l’ambigua capacità di soffrire delle donne, il loro corpo. Tutte invocano una cosa sola che non è la felicità, ma le assomiglia: la pace. “Tutti i miei film possono essere pensati in bianco e nero, eccetto Sussurri e grida… ho sempre immaginato il rosso come l’interno dell’anima” (I. Bergman). Il titolo è preso da un critico musicale che definì un quartetto di Mozart come “sussurri e grida”. Fotografia di altissimo livello di Sven Nykvist, abituale collaboratore del regista. Girato nel 1970.