
I cioccolatini in piazza per la Ricerca AIRC
8 Novembre 2018Per sostenere concretamente l’attività dei circa 5.000 scienziati AIRC impegnati nei laboratori di università, ospedali e istituzioni di ricerca, sabato 10 e domenica 11 novembre tornano, in oltre 1.000 piazze, i Cioccolatini della Ricerca. Anche in 66 piazze del Veneto, quindi, con l’attivazione di centinaia di volontari.
Distribuzione dei cioccolatini
AIRC sarà presente nelle due giornate in 6 città e relative province del Veneto: Verona (22 stand), Padova (15 stand), Venezia (11), Treviso (8), Vicenza (2) e Belluno (3).
Prevenzione e benefici della cioccolata
A fronte di una donazione minima di 10 euro, i volontari dell’Associazione consegneranno una confezione con 200 grammi di cioccolato fondente, alimento che assunto in modica quantità può portare benefici, come spiega Andrea De Censi, Direttore Oncologia Medica dell’Ospedale Galliera di Genova: “Sono stati individuati più di 200 differenti composti nei semi di cacao che presentano proprietà benefiche per il corpo umano, in particolare i ricercatori si sono concentrati sui polifenoli che sono particolarmente abbondanti in questa antica pianta. Gli studi hanno dimostrato che una dieta contenente cioccolato fondente riduce il numero di lesioni precancerose attraverso l’inibizione di mediatori infiammatori, l’aumento degli enzimi antiossidanti e di riparazione del DNA e la riduzione della proliferazione cellulare.”
Insieme alla scatola di cioccolatini verrà distribuita anche la speciale Guida con preziose informazioni su prevenzione, diagnosi e cura del cancro.
Cancro, ancora la principale causa di morte
Come da tradizione, da domenica 4 a domenica 11 novembre, si celebra in tutta Italia l’appuntamento conI Giorni della Ricerca di AIRC per informare sui progressi raggiunti dai ricercatori nell’ambito della prevenzione, della diagnosi e della cura del cancro, e per presentare le nuove sfide che l’Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancroe la comunità scientifica dovranno affrontare per rendere il cancro sempre più curabile.
373.000 sono inuovi casi di cancrodiagnosticati in Italia nell’ultimo anno, più di 1000 al giorno. Le previsioni per i prossimi anni indicano che nel 2030 il cancro sarà la principale causa di morte nel mondo con 21,6 milioni di nuovi casi all’anno.
Oltre i risultati, la ricerca continua
I medici e i ricercatori stanno affrontando questa emergenza studiando metodi per diagnosi sempre più precoci e per trattamenti sempre più personalizzati che, negli ultimi due decenni, hanno contribuito a far diminuire costantemente la mortalità. In Italia in particolare oggi si guarisce di più, come testimoniano i dati che ci pongono al vertice in Europa per le guarigioni. La sopravvivenza a cinque anni è aumentata, sia per gli uomini (54% vs 51%) che per le donne (63% vs 60%), rispetto al quinquennio precedente. Nel nostro Paese, oggi, oltre 3,3 milioni di persone hanno superato una diagnosi di cancro e hanno un’aspettativa di vita paragonabile a quella di chi non si è mai ammalato.(fonte: I numeri del cancro in Italia, 2018 a cura di AIRTUM, AIOM e Passi)
“I risultati sono significativi, ma non bastano.Per questo è indispensabile garantire continuità ai ricercatori per comprendere e curare tutti i tumori– sottolinea Federico Caligaris Cappio, Direttore Scientifico AIRC– I risultati si ottengono mettendo il paziente al centro e utilizzando un approccio globale fatto di finanziamenti, tecnologia, inventiva. La conoscenza delle caratteristiche molecolari del tumore sta portando a progettare terapie mirate, come l’immunoterapia, a mettere a punto strumenti di prevenzione e a delineare nuovi approcci diagnostici, quali la biopsia liquida e l’imaging molecolare. Dobbiamo innovare senza sosta: le nuove formidabili tecnologie devono essere al servizio delle idee e queste a loro volta devono essere al servizio dei pazienti per definire terapie sempre più personalizzate, più efficaci e meglio tollerate. Il cancro non aspetta e per questo AIRC sta lavorando a livello nazionale e internazionale per velocizzare le scoperte e il loro arrivo in clinica”.