Conto alla rovescia per la seconda edizione del Padova Poetry Slam: durante la serata del 30 maggio ai Carichi Sospesi nove poeti si sfideranno a suon di versi fino a quando non resterà in piedi uno solo, il vincitore. Durante l’evento ogni poeta avrà tre minuti di tempo per recitare la propria opera che dovrà essere originale, edita o inedita, senza l’uso di alcun strumento musicale, musica registrata, costume od oggetto di scena. La giuria, composta da cinque persone estratte a sorte dal pubblico presente, sarà quindi attivissima e farà riferimento al conduttore della serata, il Maestro di Cerimonia. Vi rimandiamo quindi al sito del Padova Poetry Slam in cui potrete agevolmente trovare tutte le informazioni relative al regolamento e alle modalità per candidarsi (www.padovapoetryslam.blogspot.it/p/regolamento.html). Sarà possibile inoltre quella sera tesserarsi alla LIPS – Lega Italiana Poetry Slam e contribuire in prima persona alla crescita di questa fondamentale realtà poetica italiana.
Approfondiamo l’argomento con qualche domanda a Nicolas Alejandro Cunial, organizzatore di entrambe le edizioni e Maestro di Cerimonia l’anno scorso.

L’anno scorso la prima edizione del Padova Poetry Slam si svolgeva venerdì 18 ottobre, il secondo anniversario della morte del poeta Zanzotto. Quest’anno l’evento si terrà il 30 maggio, c’è qualche ricorrenza particolare legata alla poesia o è una data scelta a fini organizzativi?
Entrambe le volte è stata una scelta a fini organizzativi ma la prima volta, vista appunto la ricorrenza che hai citato, abbiamo aperto con la lettura di un testo di Zanzotto. Questa edizione invece non mi pare ci siano ricorrenze di tale importanza, però il sacrifice (ossia l’MC che legge prima dei concorrenti un testo al pubblico e alla giuria e si fa giudicare per “iniziare” il compito dei giurati), che solitamente in caso di MC/Slammer viene fatto su un testo proprio, questa volta verrà fatto su un testo di Sanguineti.

L’anno scorso il Maestro di Cerimonia eri tu, quest’anno chi sarà? Spiegaci brevemente i suoi compiti e come sei riuscito a organizzare un evento così innovativo nel panorama letterario veneto, hai incontrato resistenze da parte di qualcuno?
Sì l’anno scorso ero io e mi hanno dato una mano, anzi sono stati i veri organizzatori, le Edizioni La Gru. La storia è questa: quando mi hanno pubblicato la prima volta, io ero già uno slammer e uno lo vinsi proprio con alcune poesie tratte dalla prima pubblicazione, Pillole di carne cruda. A luglio 2013 esce Carie di città e io vengo selezionato per il Portogruaro Poetry Slam, altro slam fondamentale veneto che quest’anno arriverà alla sua terza edizione. Massimiliano e Serena (le edizioni La Gru, appunto), decidono di accompagnarmi a portogruaro per vedere com’è uno slam. La serata va bene, è uno slam di qualità, io mi piazzo quarto mi pare ma loro tornano a casa convinti di volerne organizzare uno anche loro. Un giorno, ad agosto mi pare, mi dicono: ok, abbiamo la serata il 18 ottobre ai Carichi Sospesi, organizziamo? Io all’inizio non sapevo se partecipare o condurre, poi ho deciso per quest’ultima e non me ne sono mai pentito. Lo slam quindi è qualcosa che il Veneto in poche zone conosce ed apprezza e prima di noi a Padova ce ne erano già stati, tra l’altro quasi tutti condotti da Lello Voce che oltre ad essere un bravissimo poeta è l’importatore dello Slam in Italia, che invece nasce in USA dalla mente di Marc Kelly Smith. No, resistenze non ne ho trovate, solo forti critiche da un poeta che partecipò alla prima edizione dello slam e non accettò di essere arrivato ultimo. Lo Slam può avere un sacco di difetti, ma o li accetti e lasci l’ego a casa (poiché come dice Smith il punto dello slam non sono i punti, il punto dello slam è la poesia) oppure è meglio che non partecipi perché non sei nello giusto spirito. Quest’anno l’MC sarà Mauro Favero che l’anno scorso ha fatto insieme a me il Sacrifice.

Il MC (Maestro di Cerimonia) sarà affiancato poi da una collaboratrice e da un notaio, per la seconda volta Alessandro Rosanò, scrittore de LaGru. Questo per me è importante, rafforza il legame con la casa editrice LaGru, promotrice dell’iniziativa l’anno scorso. Il 30 maggio l’editore non potrà essere presente per mutate condizioni geografiche ma sono sicura che la collaborazione sarà ugualmente proficua. Ci sono stati commenti relativi alla qualità dei testi pervenuti?
Sì, sono ri-confermati Anna Garbo (anche lei poetessa con una pubblicazione La Gru) in ruolo di co-Mc e Alessandro Rosanò come notaio. La collaborazione ora diciamo è un mero sostegno all’evento, però la verità è che a Padova ci sono poche realtà molto proficue dal punto di vista culturale e una di queste, anche se non più fisicamente a Padova, rimane La Gru che ha saputo coagulare una molteplicità di autori anche giovani mostrandoli per quello che è il loro talento. Oggi quando giro per i festival di poesia e porto i miei libri, la gente li guarda e dice “Ah sì, edizioni La Gru, li conosco, che bravi!” e questo senza dover avere un stand al Salone del libro di Torino. Si fanno conoscere per la qualità di quel che pubblicano e la pubblicità, così, viene da sé. Perciò è difficile rompere i legami con loro anche in riferimento al Padova Poetry Slam, è qualcosa che hanno iniziato loro e io voglio preservare le radici. Inoltre so che stanno cercando di organizzare altri slam dove si sono ora trasferiti e io non posso che esserne contento visto che ho dato una mano affinché loro scoprissero questa meravigliosa strada di far poesia. Riguardo ai commenti relativi ai testi pervenuti, se ti riferisci all’anno scorso, senza dubbio. Alcuni degli slammer della prima edizione sono stati poi pubblicati nell’antologia “Guadagnare soldi dal caos” e questa non può che essere la prova della loro bravura come poeti e della giusta direzione intrapresa dalla casa editrice.

Chi ha vinto il Padova Poetry Slam l’anno scorso? Come mai quest’anno si è passati da 12 partecipanti a 9, per esigenze di tempo?
L’anno scorso ha vinto Sergio Garau, slammer di fama internazionale che ha così avuto modo di arrivare alle finali regionali a cui si è piazzato secondo e perciò alle finali nazionali in cui è risultato terzo ex aequo. Questa è la prova dell’ottima qualità dello slam in questione, che riesce da dare vincitori che non si fermano perciò alle prime fasi della competizione, anche se solo il merito di aver vinto uno slam così combattuto come quello dell’anno scorso e come sarà quello di quest’anno, è più che sufficiente.
Sì siamo passati da 12 a 9 per il tempo, abbiamo visto l’anno scorso che, non avendo posto pause tra un round e l’altro, la gente era piuttosto provata alla fine serata che durò quasi tre ore se non di più. Questa volta sarà più snello, non ci saranno letture di apertura o chiusura, solo presentazione dell’evento, sacrifice e via coi turni e una pausa tra il primo e secondo turno.

Nel regolamento c’è scritto che non c’è obbligo di recitazione delle poesie in gara. Mettete a disposizione un lettore o ogni poeta dovrà scendere in campo anche con la propria voce?

No, non c’è l’obbligo di recitare le poesie che si mandano per la selezione, ma ogni poeta dovrà recitare da sé le poesie proprie. Non sono validi lettori esterni né testi non propri. Altrimenti non ci sarebbe una gara equa. Tutti con la propria voce, con il proprio corpo, quindi. Questo è lo slam.

Spiegami brevemente le finalità della LIPS (Lega Italiana Poetry Slam), so che è nata da poco (30 novembre 2013) a Trieste. Tu eri presente? Come sei venuto a conoscenza di questa realtà?
Sì io ho l’onore di essere tra i fondatori e di averle trovato il nome. Attualmente sono il responsabile per la comunicazione. La LIPS è un mondo al cui interno ci sono organizzatori, mc, poeti, slammers e appassionati. La strada per crearla è stata lunga e tortuosa ma siamo molto contenti, il primo campionato che si è concluso il 3 maggio a Monza ha visto circa un centinaio di slam in tutta Italia e oltre 400 partecipanti che hanno dato come risultato 20 finalisti che si sono scontrati al teatro Binario 7 davanti ad una platea di 400 persone. Se questo è successo lo dobbiamo proprio alla LIPS. Ora il vincitore – Pierluigi Lenzi – volerà in Svezia, se non sbaglio, per rappresentare l’Italia al campionato europeo. Speriamo che vinca e che porti l’Italia ai campionati del mondo! Intanto la LIPS conta centinaia di associati e si sta espandendo a macchia d’olio, ogni giorno ricevo richieste di associazione, di creazione di nuovi slam e di affiliazione. Siamo una realtà fondamentale in questo Paese e la cosa ci rende estremamente orgogliosi.

Camilla Bottin