Once a Lozzo
18 Febbraio 2014Alessandro Brasola e Ilaria Mandruzzato dei Memphis Experience hanno molto in comune con la coppia Glén-Markéta del film ‘Once’, condividono la stessa passione per la musica, fanno parte dello stesso gruppo e sono innamorati. «La musica dà l’idea di qualcosa di immediato, di diretto – afferma la presentatrice, la bravissima Roberta Savioli – ma non sempre il pubblico si rende conto dello studio costante che ci deve essere alla base di un’esecuzione. Non si può improvvisare al momento». Ilaria ha amato il canto e la musica fin da piccola, poi al liceo ha incontrato altre persone che, come lei, condividevano i suoi stessi sogni: «la musica è aggregazione, io sono sempre stata una tipa un po’ solitaria, orientata solo verso il “mondo dei grandi” e da quel momento mi sono trovata inglobata all’interno di un gruppo in cui riuscivo ad esprimere me stessa».
La musica aiuta a «capire chi si è veramente, cosa si vuole fare nella vita». Alessandro è sassofonista, la passione gliel’ha trasmessa il nonno, suo migliore amico, anche lui sassofonista – clarinettista. «Ho iniziato a suonare in prima media – spiega Alessandro – poi ho abbandonato per un paio di anni, il sassofono è uno strumento a fiato, poco adatto per i gruppi musicali che formavano i miei amici che necessitavano invece di persone che sapessero suonare la batteria, la chitarra o il basso elettrico. Io sono un grande appassionato di jazz, ho sempre fatto un po’ fatica a trovare il mio spazio, ma tra la banda di Lozzo e la scuola civica di Este che ha formato la Este Jazz Band, sono riuscito ad esprimermi al meglio». Ilaria e Alessandro si sono conosciuti ai provini per rimpiazzare la cantante dei Memphis Experience, un gruppo che fa musica soul: «sono felice di aver trovato una ragazza che ami la musica come me – continua Alessandro – far capire a una persona quanto importante sia la musica non è affatto semplice». Trasformare la loro passione in lavoro è difficile, le difficoltà economiche sono numerosissime: «noi abbiamo sempre pensato in grande – spiega Ilaria – il nostro è un gruppo composto da otto-nove persone e per questo non è facile trovare un locale in grado di ospitarci e di pagare tutti, per cui quando ci capita una bella opportunità per farci notare la cogliamo al volo, senza pensare troppo ai soldi». Il mondo della musica raccoglie al suo interno molti altri aspetti, per esempio Marco Trevisan oltre ad essere un chitarrista da dieci anni è anche un tecnico del suono nell’ambito live. «A differenza di quello che si vede nel film in studio – spiega Roberta – il suo lavoro è sempre sul filo del rasoio, preso dall’ansia che qualcosa vada storto. La sua predilezione per qualsiasi forma di rumore, elettrodomestici compresi, è nota, lui sa fare ricerca all’interno del mondo dei suoni». Bisogna avere l’orecchio sensibile per questo, «è indispensabile per fare musica propria».
Infine Federico Toffano è un violoncellista, quindi si occupa principalmente di musica classica: il suo percorso musicale comprende dodici anni di conservatorio a Vicenza. «I miei genitori sono entrambi musicisti – spiega Federico – mio padre suona il flauto e mia madre la viola, quindi è stato inevitabile appassionarsi alla musica». Scoraggiarsi è facile, quando si studia sia al conservatorio sia al liceo, ma Federico non si lamenta dal punto di vista lavorativo, «il brutto di questo lavoro è che oggi sei impegnato, tra sei mesi no, non hai mai certezze». Il prossimo appuntamento con il cineforum organizzato dall’associazione Novecentonovantanove sarà il 19 febbraio con il film ‘Il concerto’.
Camilla Bottin